Cronaca

Perché Israele ha occupato le alture del Golan dopo la caduta di Assad in Siria

Dopo la caduta del regime di Assad in Siria, le forze di terra israeliane hanno attraversato la zona demilitarizzata del Golan. Israele è entrato in Siria per la prima volta dagli accordi del 1974 successivi alla guerra dello Yom Kippur combattuta, l’anno prima, contro una coalizione di eserciti arabi composta principalmente da Egitto e Siria.

Su uno dei luoghi simbolo, 50 anni dopo, sventola ora una grande bandiera dello Stato ebraico. Siamo sul versante siriano del monte Hermon, al confine tra i due Paesi. La mossa è storica ed è stata spiegata da Netanyahu. In un video diffuso sempre l’8 dicembre, il premier israeliano ha infatti commentato la caduta di Assad attribuendosi il merito di aver dato il via alla catena di eventi che ha portato alla presa di Damasco. “È un giorno storico per il Medio Oriente: il regime di Assad era un anello centrale della catena del male dell’Iran, ora il regime è caduto. Questo è il risultato diretto dei colpi che abbiamo inflitto all’Iran e a Hezbollah, principali sostenitori del dittatore”, ha detto Netanyahu. “Noi agiamo per proteggere il nostro confine. Quest’area (la Linea Alpha) è stata per 50 anni la zona cuscinetto stabilita nel 1974 con l’Accordo di separazione: questa intesa è crollata, i soldati siriani hanno abbandonato le loro posizioni”, ha affermato ancora il premier.

Perché Israele ha occupato le alture del Golan dopo la caduta di Assad in Siria (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Netanyahu: “La parte del Golan israeliano appartiene a Israele per l’eternità”

Sul Golan, Netanyahu è stato molto chiaro: “La parte del Golan israeliano appartiene a Israele per l’eternità”, ha dichiarato in conferenza stampa il 9 dicembre. Più cauto il Ministro degli Affari Esteri israeliano Gideon Saar, che ha assicurato che l’avanzata delle truppe israeliane nella zona cuscinetto delle Alture del Golan è “una misura limitata e temporanea che abbiamo adottato per ragioni di sicurezza”. Sulla stessa linea l’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon, che in una lettera inviata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha assicurato che le azioni in Siria sono “misure limitate e temporanee”.

Lo pensano allo stesso modo gli Usa. “L’incursione in territorio siriano è temporanea e così deve essere”, ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller. L’incursione di Israele in Siria oltre le alture di Golan in seguito al rovesciamento di Bashar al-Assad deve essere “temporanea”, ha sottolineato il portavoce del dipartimento di Stato americano. “Si tratta di un’azione temporanea che hanno intrapreso in risposta alle azioni dell’esercito siriano. Ora, ciò che vogliamo vedere è che l’accordo sia pienamente rispettato e monitoreremo con attenzione che Israele lo faccia”, ha precisato Miller.

Visto quanto accaduto, Giordania e Egitto hanno condannato la decisione di Israele di occupare le aree controllate dalla Siria in una zona cuscinetto pattugliata dall’Onu sulle alture del Golan. “Condanniamo il fatto che Israele sia entrato nel territorio siriano e abbia preso il controllo della zona cuscinetto”, ha detto il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi, definendo la mossa una “violazione del diritto internazionale”. Il Cairo, in un comunicato del ministero degli Esteri, ha condannato “l’ulteriore occupazione delle terre siriane” da parte di Israele, definendola un tentativo di imporre una nuova realtà sul campo.

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Lorenzo Briotti