“A poco più di quattro anni dalla chiusura della finestra per presentare le domande di emersione, i permessi di soggiorno rilasciati sono 130.100, su un totale di 220.528 istanze. Il tasso di successo si è attestato intorno al 59%. Le domande rifiutate sono pari a 35.070, cioè quasi il 16%. Solo il 74,8% delle domande sono state esaminate nel merito e si sono concluse: parliamo di decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici di origine straniera ancora in attesa di un riscontro definitivo da parte della pubblica amministrazione”.
La denuncia viene dalla campagna Ero Straniero che a distanza di quattro anni dall’ultima regolarizzazione straordinaria, pubblica i dati aggiornati al 30 giugno 2024 relativi allo stato delle domande presentate tra giugno e agosto 2020 da parte degli uffici coinvolti nella procedura. Il nuovo dossier, poi, mette in luce le principali criticità riscontrate, a partire dalle cause dei gravissimi ritardi da parte della pubblica amministrazione e dalle conseguenze sulla vita delle persone in attesa di avere i documenti, sottolineando i limiti del ricorso periodico a tale misura emergenziale.
“Vite confinante in un limbo di incertezza giuridica”
“Vite confinate in un limbo di incertezza giuridica – sottolinea la campagna -, di cui le istituzioni non si fanno carico, non assicurando tempi certi e dignitosi, in maniera del tutto illegittima, come sancito anche dalla giustizia amministrativa, grazie alle class action portate avanti a Roma e Milano. Un ritardo che colpisce anche datori e datrici di lavoro, che a loro volta attendono da anni di poter stabilizzare il rapporto di lavoro”. Dal dossier, inoltre, emerge “come sia impossibile implementare una misura del genere senza provvedere al contempo a un effettivo rafforzamento degli uffici in termini di figure professionali impiegate nell’esame delle domande, vista la ben nota carenza di personale delle amministrazioni che gestiscono tutte le pratiche legate all’immigrazione”.
Tempi lunghissimi e si resta nella precarietà
“Il giudizio sulla misura – dichiarano nel dossier le organizzazioni promotrici di Ero straniero – non può che essere negativo, visti i tempi lunghissimi e la condizione prolungata di precarietà per le oltre 200.000 persone che hanno fatto domanda di emersione. Allo stesso tempo, nonostante le gravissime distorsioni del sistema, solo grazie a questa ennesima sanatoria, decine di migliaia di persone costrette a lavorare in nero e senza tutele sono riuscite ad accedere a un contratto di lavoro e a un permesso di soggiorno e, quindi, a una vita più stabile nel nostro paese. La Campagna Ero Straniero è promossa da A Buon Diritto Onlus, ActionAid, Asgi, Federazione Chiese Evangeliche Italiane, Oxfam, Arci, Cnca, Cild, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”.