Un uomo di 44 anni, Elanain Sharif, nato in Egitto ma cittadino italiano, residente a Terni, è stato arrestato al Cairo, in Egitto. A raccontare la sua storia è il Corriere dell’Umbria.
Due giorni fa per il 44enne aveva lanciato un appello anche Mariagiovanna Ferrante, nota nel mondo del porno come Mary Rider. La donne dice che il 44enne è stato arrestato proprio a causa della sua attività di attore a luci rosse. Ma per ora, a dir la verità, non si sa molto delle accuse contro di lui.
La mamma di Elanain Sharif, che vive a Foligno, sta cercando di mettersi in contatto con il figlio dal 9 novembre scorso, giorno del trasferimento dell’uomo nella prigione di Alessandria d’Egitto. “Il motivo dell’arresto non è chiaro, nel senso che siamo in possesso di notizie frammentarie, non abbiamo contezza di cosa viene contestato al 44enne; l’unico fatto sicuro è che è in carcere”, ha detto l’avvocato della famiglia al quotidiano.
“La mamma di Elanain – ha aggiunto il legale – mi ha riferito che lei, il figlio e sua moglie sono arrivati al Cairo provenienti dall’Italia come avevano fatto tante altre volte, ma in questa occasione Elanain è stato fermato dalle autorità, trattenuto a lungo negli uffici da cui è uscito con le manette ai polsi”.
E ancora: “La signora mi ha raccontato di aver appreso, da fonti che non conosco direttamente, che le condizioni in cui viene tenuto suo figlio sono inumane, nel senso che non lo fanno dormire, lo tengono in piedi, si può stendere solo mezz’ora su una branda, ma poi deve lasciare il posto agli altri detenuti. La mamma è riuscita a vederlo solo una volta per un paio di minuti e, da quanto mi ha raccontato, lui le ha detto che sta sempre in piedi perché per sedersi deve pagare. La signora ha anche tentato di portargli generi di conforto, vestiario e altro, ma non gli è stato mai consegnato nulla, forse una volta un panino”.
La Farnesina spiega che Elanain Sharif è detenuto presso una struttura egiziana nota anche alle autorità italiane. Dal ministero degli Esteri fanno sapere che l’ambasciata d’Italia al Cairo, in stretto coordinamento con il ministero, sta seguendo con la massima attenzione il caso.