Immigrazione, salute, criminalità. In un recente sondaggio Demos sui problemi che inquietano gli italiani e di cui parla Repubblica, al primo posto c’è la salute e le sorti del sistema sanitario. Torna però a salire, dopo essere calato negli anni del Covid, il problema dell’immigrazione e della criminalità. Se nel 2021, “l’insicurezza legata alla criminalità e all’immigrazione” era il problema da affrontare con maggiore urgenza, in Italia, dal 20% della popolazione, nel 2022 e 2023 era calato al 14% e al 15% per poi risalire, nel 2024, raggiungendo quota 24%.
E’ interessante osservare come le componenti meno preoccupate, dal punto di vista dell’età, siano i più anziani (oltre 65 anni) e i più giovani. I più preoccupati sono invece le persone con una fascia di età tra i 45 e i 64 anni. Altro dato interessante è la categoria professionale che si sente più minacciata: quella degli operai che arriva ad un 30%. Meno preoccupati studenti e lavoratori autonomi ossia coloro che, con molta probabilità, non vivono la cosiddetta concorrenza sul posto di lavoro (anche se, poi, molti lavori gli italiani non li vogliono fare, vedi appunto la catena di montaggio nelle fabbriche).
La preoccupazione cresce via via che ci si sposta dal Centro-Sinistra verso Destra. I livelli più elevati vengono toccati da coloro che si sentono più vicini alla Lega e ai Fratelli d’Italia. Sotto questo aspetto, questi dati confermano quella che potremmo definire una tradizione politica.
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