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Ragazza molestata in gita scolastica, la replica della preside: “Ti ci devi abituare”

Una ragazza di 18 anni ha raccontato a La Stampa un’esperienza traumatica vissuta durante una gita scolastica a Berlino. Frequentante un liceo nell’astigiano, è stata molestata da un uomo adulto mentre si trovava con le amiche nella hall dell’ostello dove alloggiavano. La reazione dell’uomo, che rideva mentre si allontanava, ha lasciato la ragazza profondamente turbata. Subito dopo l’incidente, ha riferito l’accaduto a un professore. Gli insegnanti hanno cercato di tranquillizzarla e hanno vigilato tutta la notte davanti alla porta della sua stanza. Tuttavia, la mattina successiva, la classe è ripartita per l’Italia senza che venisse sporta denuncia.

La reazione della preside

Una volta tornata a casa, la giovane ha informato i genitori, che si sono rivolti alla preside della scuola. Quando finalmente sono riusciti a parlarle, la dirigente scolastica ha minimizzato l’accaduto e ha criticato la 18enne per aver sollevato la questione una settimana dopo l’incidente. La preside ha detto alla ragazza che avrebbe dovuto “abituarsi a queste cose”. Contattata da La Stampa, la preside ha difeso le sue azioni, negando di aver detto la frase incriminata. Ha sostenuto che la scuola non riconosceva l’episodio come una violenza vera e propria e che la giovane avrebbe dovuto allontanarsi dall’ubriaco nell’ostello. La preside ha inoltre suggerito che denunciare episodi simili sia spesso inutile.

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Ragazza molestata in gita scolastica, la replica della preside: “Ti ci devi abituare” (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Riflessioni e reazioni

Il racconto della 18enne ha sollevato indignazione e preoccupazione per come la scuola ha gestito l’incidente. Le parole della preside, che sembrano colpevolizzare la vittima e minimizzare la gravità della molestia, sono state particolarmente criticate. Questa vicenda mette in luce l’importanza di un’adeguata formazione e sensibilizzazione nelle scuole per gestire episodi di molestia e supportare adeguatamente le vittime.

 

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