Ragazzi killer senza un perché. I casi si infittiscono. I criminologi danno una spiegazione: ”Questi giovani disprezzano gli altri, vogliono provare il brivido del delitto”. E aggiungono: ”Uccidere è un gioco al limite”. Sarà. Opinione scientifica rispettabile ma forse c’è dell’altro. L’ultimo report ISTAT ci dice che c’è una “povertà educativa” di fondo e che i primi problemi nascono addirittura già all’asilo. Due dati su tutti: il 70% dei giovani non è mai stato in una biblioteca, il 40% non ha mai fatto sport. Anche questo fa riflettere. Tanto più che le cose stanno peggiorando.
Cinque episodi agghiaccianti, da giugno a settembre. Cinque narrazioni che reclamano forti attenzioni. Perché si verificano queste tragedie? Cosa realmente c’è sotto? Solo l’anima malata del nostro tempo? Come arginare un fenomeno crescente e sempre più inquietante? Questi ultimi fatti di cronaca sono emblematici. Possono orientare analisi.
È accaduto a Firenze lo scorso 25 giugno. Un 17enne ha strangolato a mani nude la nonna, infermiera di 65 anni. Motivo? Semplici dissidi.
Due sedicenni hanno ucciso con 25 coltellate un loro coetaneo in un parco del centro di Pescara per futili motivi. Poi sono andati al mare.
Il 31 agosto l’Italia è stata colpita da una notizia incredibile: un 17enne ha ucciso con 68 coltellate papà, mamma e fratellino di 12 anni. Spiegazione del reo confesso:” Volevo essere libero”.
Il 16enne Fallou Sal è stato ucciso a Bologna il 4 settembre dopo una rissa in cui aveva difeso un amico. Arrestato un coetaneo della vittima.
Ancora un 17enne protagonista di un omicidio assurdo. Il ragazzo ha ucciso e sepolto il corpo di una 42enne che aveva contattato online. Ha detto che voleva provare il brivido del delitto. C’è un sesto episodio, recentissimo e, se possibile, ancora più inquietante: Daniele Ruzza, 19 anni, ha confessato di aver ucciso un commesso 31enne a Rozzano per 15 euro, il valore di 2 cuffie wireless. Ha detto ai carabinieri:” Appena l’ho visto in lontananza mi è partita la decisione di prendergli tutto, tutto quello che aveva”.
Delitti simbolo: il massacro di Novi Ligure compiuto da Erika, 16 anni e dal fidanzato Omar 17enne. Con 97 coltellate hanno ucciso la mamma di lei e il fratellino. Il caso Carretta del 4 agosto 1989: il 27enne Ferdinando Carretta ha ucciso nella casa di famiglia a Parma i propri genitori e il fratello minore. Ha confessato il delitto in una intervista televisiva prima ancora di renderla al Pubblico Ministero. Senza dimenticare l’omicidio dei coniugi Maso ( 17 aprile 1991) per mano del figlio Pietro Maso all’epoca 20enne; delitto compiuto in provincia di Verona. Ma di episodi simili, purtroppo, se ne sono verificati tanti altri, in testa a tutti il caso Doretta Graneris che nella notte del 13 settembre 1975, insieme al suo fidanzato, ha ucciso 5 membri della sua famiglia: genitori, nonni e il fratellino. Poveri ragazzi.
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