Orrore a Seattle, dove un ragazzo di 15 anni ha aperto il fuoco contro la sua famiglia, uccidendo i genitori e i suoi tre fratelli, tutti minorenni. L’unica sopravvissuta alla terribile strage è la sorella di 11 anni, attualmente ricoverata all’Harborview Medical Center. Sebbene sia ferita, non sarebbe in pericolo di vita.
La tragedia ha avuto luogo in una villa dal valore di 2 milioni di dollari nel quartiere di Lake Alice, alla periferia di Seattle. Lunedì scorso, le autorità sono state allertate all’alba da diverse chiamate al numero di emergenza, che segnalavano spari all’interno dell’abitazione. Al loro arrivo, le forze dell’ordine si sono trovate di fronte a una scena devastante, con i corpi senza vita di cinque persone. Secondo un portavoce dell’ufficio dello sceriffo, si ipotizza che il massacro sia un caso di violenza domestica. Il giovane è ora in custodia nel carcere minorile della contea di King e dovrà rispondere a pesanti accuse.
Il 15enne è stato accusato di cinque capi d’imputazione per omicidio di primo grado e uno per tentato omicidio di primo grado, in riferimento alla sorella sopravvissuta. Secondo l’ufficio del procuratore della contea di King, il ragazzo ha rinunciato al suo diritto di comparire in tribunale durante l’udienza prevista per martedì. Il giudice ha inoltre emesso un’ordinanza che vieta all’adolescente di avere contatti con la sorella sopravvissuta.
La vicenda ha scosso profondamente la comunità locale, suscitando interrogativi sul contesto familiare e sulle cause che hanno portato il giovane a compiere un atto così estremo.
Questa strage familiare si inserisce in un contesto più ampio di violenza armata negli Stati Uniti. Secondo i dati forniti dalla non profit Gun Violence Archive, dall’inizio del 2024 il Paese ha registrato 425 stragi di massa, definite come episodi in cui almeno quattro persone vengono uccise. Un dato allarmante, che evidenzia la gravità del fenomeno.
L’epidemia di violenza armata ha avuto un impatto devastante sui giovani. I dati del US Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’ente federale che si occupa della salute pubblica, indicano che la violenza da armi da fuoco è la principale causa di morte tra i minorenni negli Stati Uniti. Oltre 1.100 bambini e adolescenti hanno perso la vita a causa delle armi dall’inizio dell’anno, un numero che continua a crescere di anno in anno.
L’evento drammatico accaduto a Seattle mette in luce ancora una volta la gravità del problema della diffusione delle armi da fuoco negli Stati Uniti, nonché le problematiche relative alla gestione della violenza domestica. Mentre il 15enne attende di essere giudicato, la comunità e l’intero Paese si interrogano su come prevenire tragedie simili in futuro e proteggere i più vulnerabili da simili atti di violenza.
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