La vicenda che coinvolge un ex parroco e un operaio nel Trevigiano si sviluppa attorno a un presunto ricatto a sfondo sessuale. L’ex sacerdote ha denunciato il 33enne, di origine straniera e residente in provincia di Pordenone, sostenendo di essere stato vittima di estorsione. Secondo il racconto del parroco, l’operaio avrebbe approfittato della sua situazione di disagio economico per farsi consegnare un totale di 20.000 euro, denaro preso dalle offerte dei fedeli. Il parroco afferma di essere stato ricattato con foto compromettenti scattate mentre era stato costretto a spogliarsi in canonica.
La difesa dell’operaio
L’operaio ha negato le accuse, sostenendo invece che fosse l’ex sacerdote a insistere per avere rapporti sessuali con lui. Le indagini della Procura di Treviso, che ha sequestrato il cellulare dell’operaio, non hanno però trovato prove, come le presunte foto compromettenti, che avrebbero supportato il racconto del parroco.
Richiesta di archiviazione
A causa delle incongruenze nel racconto dell’ex sacerdote e della mancanza di prove concrete, la Procura ha avanzato una richiesta di archiviazione del caso, ritenendo che gli elementi raccolti non siano sufficienti per proseguire con l’accusa di estorsione.