Un bimbo di 5 anni è stato gravemente ferito da un rottweiler mentre era in sella a una bici con la madre nella zona di Bevagna, Perugia. L’animale, dopo aver scavalcato una recinzione, si è avventato sul bambino, causando ferite sul tronco, sul cuoio capelluto, sulle braccia e sull’occhio destro, con lesioni anche al bulbo oculare. L’immediato intervento dei vicini, allertati dalle urla disperate della madre, ha evitato conseguenze peggiori. Questo incidente sottolinea la pericolosità di alcune razze canine, in particolare pitbull e rottweiler, responsabili del 70% degli attacchi gravi all’uomo.
Pitbull e rottweiler sono spesso al centro di polemiche a causa della loro aggressività. Dopo un picco di popolarità negli anni ’90, la “moda” del rottweiler è in calo, ma gli incidenti continuano a verificarsi. La necessità di regolamentazioni più severe è evidente. Ad esempio, a febbraio, Paolo Pasqualini è stato attaccato e ucciso da tre rottweiler mentre faceva jogging nel bosco di Manziana, vicino a Roma. Incidenti come questi evidenziano l’urgenza di misure preventive per evitare ulteriori tragedie.
In risposta all’aumento degli attacchi da parte di cani di razze considerate pericolose, si discute l’introduzione di patentini obbligatori per i proprietari. Questa misura potrebbe garantire che solo individui adeguatamente preparati e responsabili possano possedere e gestire tali animali. L’idea è di fornire una formazione specifica sulla gestione e il comportamento dei cani, riducendo il rischio di aggressioni. Senza arrivare a vietare alcune razze, questa potrebbe essere una soluzione efficace per aumentare la sicurezza pubblica e prevenire ulteriori incidenti gravi.