Un giovane che gestisce una pizzeria d’asporto vicino alla piazza di Terno d’Isola ha raccontato che non ha più visto, dopo l’omicidio di Sharon Verzeni, un uomo che saprebbe riconoscere ma di cui non sa il nome che, con altri nordafricani, “faceva casino” in piazza anche a tarda serata e “litigavano e rompevano bottiglie”. Si tratterebbe di una persona che ha qualche problema con la giustizia probabilmente per questioni legate allo spaccio di droga.
Il pizzaiolo ha ribadito ai cronisti, dopo averlo raccontato tre giorni dopo il delitto ai Carabinieri, che a Terno ha poi visto in giro gli altri del gruppo ma non lui. “Prima abitava a Terno, poi lo vedevo andare a piedi a Medolago”. Le persone che frequentavano di notte la piazza principale del paese, una decina, nordafricani, “erano sempre ubriachi e facevano casino”. Uno di questi non l’ha più visto in paese dopo l’omicidio. La testimonianza come altre è al vaglio degli investigatori che ne stanno raccogliendo diverse in queste ore.
La persona sparita potrebbe insomma essere immischiata nello spaccio di droga. L’ipotesi però che a colpire Verzeni sia stato un pusher convince pochi. Secondo gli inquirenti infatti, l’omicidio di Sharon ha danneggiato chi viveva di spaccio. ”Da un mese l’attività si è ridotta tantissimo, con tutte le forze dell’ordine che ci sono in giro…” osserva una negoziante.
Sono riprese intanto le ricerche dell’arma che ha ucciso Sharon Verzeni. Ed è proprio nei pressi della casa in cui viveva e che risulta essere ancora sotto sequestro, che i Carabinieri di Bergamo stanno cercando il coltello che non risulta tra quelli sequestrati in alcune perquisizioni nelle settimane scorse e già analizzati. Nella ricerca vengono impiegati anche dei metal detector.
Su altri fronti di indagine continua invece a non essere esclusa l’ipotesi dello sbandato che Sharon non conosceva, ma si continua a scavare anche nelle conoscenze della barista per capire se qualcuno avesse motivi di rancore tali da ucciderla. Su questo il suo compagno, Sergio Ruocco, si è sempre detto sicuro che è stata uccisa, a suo avviso, da una persona che “non conosceva”. Quella del balordo è una delle piste al vaglio degli inquirenti, così come continuano le ricerche dell’uomo in bicicletta ripreso dalle telecamere mentre contromano percorreva via Castegnate nei minuti del delitto. Chi indaga ha un nome su cui lavorare ma l’uomo non si è ancora fatto vivo o avrebbe ragioni per non farsi trovare, anche se è stato precisato che non si tratta del killer della donna uccisa un mese fa.