Una pizzeria di Stoughton, nel Wisconsin, si è trovata al centro di un caso insolito e preoccupante dopo che un ingrediente inaspettato, il THC, è finito per errore nelle loro pizze. Il THC, principio attivo della cannabis, ha causato gravi disagi nei clienti, alcuni dei quali hanno dovuto ricorrere a cure mediche. Il caso è emerso quando diversi clienti hanno segnalato sintomi sospetti e si sono presentati in ospedale dopo aver cenato al locale. Gli investigatori, allertati dalle condizioni dei pazienti, hanno rapidamente collegato i malesseri al consumo di cibo proveniente dallo stesso ristorante.
Le autorità sanitarie e la polizia hanno avviato una serie di controlli sui prodotti utilizzati dalla pizzeria. Il 24 ottobre, dopo attente analisi, è stata confermata la presenza di olio alla cannabis nell’impasto della pizza. A quanto pare, l’olio contaminato sarebbe stato utilizzato per errore, portando alla contaminazione di numerose pizze servite tra il 22 e il 24 ottobre. Di conseguenza, le autorità locali hanno rilasciato un avviso, raccomandando ai clienti di smaltire le pizze acquistate in quei giorni e di contattare un medico in caso di sintomi. I possibili effetti del THC includono vertigini, nausea, aumento della frequenza cardiaca, attacchi di ansia e in alcuni casi, anche allucinazioni e distorsione del tempo.
La pizzeria ha risposto pubblicamente alla vicenda, scusandosi tramite i suoi canali ufficiali e assicurando ai clienti di aver preso provvedimenti immediati. In un comunicato pubblicato sul sito e sui social, Famous Yeti ha dichiarato di aver collaborato con le autorità sanitarie per verificare l’origine della contaminazione, attribuita a un errore di stoccaggio in un’area condivisa. L’olio al THC, infatti, era stato posizionato accidentalmente in un magazzino comune e utilizzato per errore nella preparazione della pizza. La pizzeria ha garantito di aver distrutto tutti i prodotti contaminati e di aver già adottato misure più rigorose per impedire che un incidente simile si ripeta.
Le indagini delle autorità sanitarie non si sono ancora concluse. Il dipartimento di sanità pubblica ha confermato che la pizzeria opera in un edificio con una cucina condivisa, il che potrebbe spiegare come l’olio sia finito nei loro prodotti. Tuttavia, sono necessari ulteriori accertamenti per individuare la provenienza esatta dell’olio e le dinamiche precise che hanno portato alla contaminazione. Intanto, la pizzeria ha assicurato che adotterà tutte le misure necessarie per garantire la massima sicurezza alimentare ai propri clienti, cercando di recuperare la fiducia della comunità locale.
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