Preso a pugni in strada per aver criticato Mussolini. È accaduto venerdì 27 dicembre, a Brescia, in via Fratelli Bandiera. Vittima, un professore di 36 anni. Il giovane docente dell’istituto superiore Antonietti di Iseo, è stato fermato da un gruppo di ragazzi intorno all’una di notte dopo aver trascorso una serata con un collega. Un 20enne lo ha visto in strada e lo ha chiamato. “Sapevano chi fossi, mi hanno chiamato per cognome” ha raccontato il docente.
Professore aggredito da un 20enne per aver criticato il Duce
Dopo qualche chiacchiera, il 20enne ha chiesto al professore cosa ne pensasse del Duce. Il professore ha risposto spiegando che si è trattato del periodo più buio della storia italiana. Il giovane, contrariato dalle argomentazioni del prof, ha iniziato ad insultarlo prima di prenderlo a pugni.
Il 36enne ha raccontato al Giornale di Brescia quello che gli è accaduto: “Sapeva chi fossi perché non solo mi ha chiamato prof, ma ha anche fatto il mio cognome. Inizialmente, pensavo fossero dei miei ex alunni, ma non era così”. Poi la domanda su Benito Mussolini e sul regime fascista. “Lui sosteneva che in quel periodo con il Duce le cose andassero meglio. Io gli ho spiegato che non era così, che a scuola si insegnavano le leggi razziali, che non c’era libertà di pensiero e che se aiutavi un partigiano venivi fucilato. A quel punto, visibilmente contrariato, ha iniziato a insultarmi e poco dopo mi ha riempito di pugni”.
Di pugni, il 20enne ne ha sferrati 5, uno dopo l’altro prima di fuggire via. Il professore, malgrado i colpi ricevuti, ha tirato fuori il cellulare per cercare di riprendere il volto dell’aggressore. Poi li ha raggiunti ed ha ricevuto altri due pugni. Il cellulare è caduto a terra e fortunatamente ha ripreso la scena essendo caduto con la fotocamera, puntata verso l’alto.
Il docente ha chiamato i soccorsi ed è stato portato agli Spedali Civili di Brescia. Qui è stato curato ad un occhio tumefatto, a contusioni al setto nasale e a vari bernoccoli, poi è stato dimesso. La prognosi è di dieci giorni. I Carabinieri hanno nel frattempo avviato le indagini per dare un nome all’aggressore.