Un 37enne italiano è stato ucciso con venti colpi di forbice dopo aver cercato di rapinare un bar a Milano, in via Giovanni da Cermenate 35. Tutto è avvenuto questa mattina intorno alle 5. Il rapinatore ucciso, un italiano di 37 anni, secondo le prime informazioni aveva cercato di rubare alcuni Gratta e vinci. Il titolare del bar, un 32enne cinese, ha però reagito ferendo il 37enne mortalmente con delle forbici.
Il 37enne sarebbe stato raggiunto da una ventina di forbiciate al torace e all’addome. Uno dei due ladri è scappato, mentre, secondo quanto si è appreso, la vittima sarebbe stato colpito una prima volta mentre stava cercando di uscire da sotto la saracinesca divelta. Sarebbe poi riuscito ad alzarsi e avrebbe cercato di scappare ma sarebbe stato raggiunto da almeno 20 colpi di forbice, anche quando era a terra. I due indagati non hanno risposto al pm Maura Ripamonti che ha disposto il loro arresto dopo le indagini dell’Ufficio di prevenzione generale della Questura. Fuori dal locale sono stati trovati anche mazzetti di Gratta e vinci che il rapinatore aveva cercato di portare via.
La polizia scientifica ha effettuato rilievi su un motorino, rubato, lasciato proprio di fronte all’ingresso e utilizzato probabilmente dalla vittima per arrivare sul posto. Secondo gli investigatori, con la vittima durante il tentativo di furto era presente anche un complice che è riuscito a fuggire. Parte della serranda risulta divelta, compatibilmente con il tentativo di entrare all’interno del bar per commettere un furto. A terra, sulla soglia, alcuni mazzetti di Gratta e vinci.
A dare l’allarme è stato lo stesso barista, che ha chiamato subito i soccorsi. Gli investigatori hanno acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza nella speranza di trovare dettagli che possano chiarire l’accaduto. La vittima era stato arrestato l’ultima volta a settembre per resistenza a pubblico ufficiale. Mentre il 3 ottobre era stato indagato per possesso di armi. Sempre per armi aveva obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il titolare del bar è attualmente sotto esame da parte dell’autorità giudiziaria per chiarire i dettagli della vicenda e verificare la sussistenza dei presupposti della legittima difesa.
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