Le operazioni della Fema (la Protezione Civile Usa) in aiuto delle popolazioni colpite dall’uragano Helene in alcune parti del North Carolina sono state interrotte durante il fine settimana a causa di segnalazioni di minacce contro gli operatori. Lo ha riferito un portavoce dell’Agenzia alla Cnn.
“Per la sicurezza del nostro personale e dei sopravvissuti al disastro abbiamo dovuto apportare alcune modifiche operative”, ha spiegato in una nota. Pare che sabato gli operatori della Fema abbiano dovuto interrompere i lavori di soccorso e ricostruzione nella contea di Rutherford dopo che la guardia nazionale ha segnalato la presenza di “milizie armate” non meglio identificate. Per precauzione le operazioni sono state sospese anche nella contea di Ashe County, vicino al confine con Tennessee e Virginia. Entrambi i siti della protezione civile Usa hanno riaperto oggi.
Intanto in North Carolina è stata arrestata una persona per le minacce contro la FEMA nel fine settimana. Lo ha detto un portavoce dell’ufficio dello sceriffo della contea di Rutherford. L’uomo è stato incriminato per essersi presentato armato con l’intento di “creare il panico” in un luogo pubblico.
Ma perché questo odio verso i soccorritori? Disinformazione e radicalismo di destra dominano sui media social. A un certo punto si è diffusa la notizia, falsa, secondo la quale la cittadina di Chimney Rock, devastata dall’uragano, fosse in procinto di essere sequestrata e rasa al suolo con i bulldozer. A dispetto delle smentite ufficiali, in molti ci hanno creduto.
In particolare i sostenitori di Donald Trump, aizzati dalle accuse dell’ex presidente nei confronti dell’amministrazione Biden: scarso aiuto, soccorsi selettivi, cioè in base al colore politico dell’area interessata dall’uragano.