Un episodio doloroso e inaspettato ha coinvolto tre cittadini che, recandosi al cimitero di San Vito di Udine per rendere omaggio ai propri cari defunti, non hanno trovato le tombe al solito posto. Dopo aver chiesto spiegazioni, hanno scoperto che le salme erano state esumate e trasferite in un campo comune, senza che i parenti fossero stati informati.
La decisione del Comune
L’assessora ai Servizi cimiteriali, Rosi Toffano, ha spiegato che la procedura è stata svolta nel rispetto del Regolamento di polizia mortuaria del 2005. Le esumazioni sono state comunicate attraverso avvisi pubblicati sull’Albo pretorio, nell’ufficio del custode del cimitero e sul sito web del Comune, oltre a cartelli informativi affissi da maggio 2022 ad agosto 2023. Tuttavia, Toffano ha espresso dispiacere, sottolineando l’impossibilità pratica di contattare direttamente i parenti di oltre 900 defunti.
La rabbia dei parenti
Tra i coinvolti c’è una donna di 80 anni che ha scoperto la scomparsa della tomba del padre. I parenti lamentano che le comunicazioni sono state inadeguate, facendo un confronto con altri episodi in cui il Comune ha mostrato maggiore solerzia. Inoltre, criticano il trasferimento in una fossa comune, definita un “tombino senza indicazioni”, dove non c’è spazio per commemorazioni adeguate.
L’interrogazione politica
La vicenda ha assunto risvolti politici. Raffaella Palmisciano, consigliera comunale di opposizione e figlia di una delle persone coinvolte, ha annunciato un’interrogazione ufficiale per chiarire l’accaduto e chiedere maggior rispetto per i familiari dei defunti.