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Venerdì 8 novembre altro sciopero dei trasporti, stavolta senza fasce di garanzia

Venerdì 8 novembre è previsto uno sciopero nazionale di 24 ore nel settore del trasporto pubblico locale, indetto dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. Lo sciopero interessa autobus, metropolitane e tram nelle principali città italiane, mentre non coinvolgerà il servizio ferroviario. La protesta è stata organizzata per chiedere il rinnovo del contratto nazionale di settore, ormai in attesa da tempo. I sindacati hanno comunicato che non saranno garantite fasce orarie di servizio minimo, solitamente presenti nelle ore di punta, ossia prima delle 8:45 e tra le 15 e le 18. Questo sciopero del trasporto pubblico potrebbe causare disagi significativi per pendolari e viaggiatori abituali, soprattutto nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli.

Nella stessa giornata, inoltre, è prevista una manifestazione nazionale che si terrà a Roma, davanti alla sede del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Lo sciopero del trasporto pubblico e la manifestazione intendono portare all’attenzione del governo l’urgenza di un nuovo accordo contrattuale, in linea con le esigenze dei lavoratori del settore.

No a fasce di garanzia, cosa dice la legge

L’assenza di fasce di garanzia è prevista per legge, applicabile una volta per ogni vertenza (l’ultima risale al 2005). Oltre alla richiesta di un adeguamento economico per i 100.000 lavoratori del settore, i sindacati sollevano anche questioni di sicurezza, sostenibilità e risorse nel loro manifesto di categoria, evidenziando i tagli al Fondo TPL, ridotto di circa 1,5 miliardi negli ultimi dieci anni.

sciopero dei bus a roma termini
Venerdì 8 novembre altro sciopero dei trasporti, stavolta senza fasce di garanzia (foto ANSA) – Blitz quotidiano

I motivi dello sciopero

Secondo il segretario Filt Cgil, Stefano Malorgio, i 120 milioni previsti nella manovra 2025 sono “assolutamente insufficienti”, mentre in Europa gli investimenti nel trasporto pubblico sono in crescita. Anche il segretario Fit Cisl, Salvatore Pellecchia, ha richiesto una riforma urgente: in Italia esistono oltre 900 aziende TPL, rispetto alle 5-6 per paese in Europa, con un mercato concentrato su poche grandi aziende. La sicurezza è un altro tema centrale: Marco Verzari, segretario Uiltrasporti, ha dichiarato che i lavoratori affrontano un rischio di aggressioni quotidiano, chiedendo un rifinanziamento adeguato del settore per risolvere le gravi situazioni di precarietà.

 

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