Cronaca

“Vi apro la pancia come un capretto”: la minaccia del tifoso del Catanzaro contro la polizia

“Vi apro la pancia come un capretto”. Queste le parole rivolte da un tifoso del Catanzaro, in occasione della sfida di serie B tra il Südtirol e la squadra calabrese, lo scorso 12 gennaio. A riportare la notizia è il quotidiano Il Dolomiti. Il tifoso 58enne, già gravato da numerosi precedenti penali (dal furto all’estorsione, poi violenza privata, percosse, danneggiamento, violenza, minaccia a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, false dichiarazioni sulla identità personale), era anche destinatario di un Daspo (nel 2017).

Le minacce contro gli agenti e il Daspo

L’uomo si è rivolto agli agenti del Reparto Mobile di Padova, in servizio allo stadio “Druso” di Bolzano, minacciandoli. Il tifoso è stato trovato in possesso di un grosso coltello, nascosto nei pantaloni, dietro la schiena, con l’intento di intimorirli al fine di sfuggire ai controlli. Per lui è scattato un Daspo di 10 anni, emesso dal Questore di Bolzano Paolo Sartori, che ha disposto anche che, per un periodo di 5 anni, l’uomo avrà l’obbligo di firma presso la Questura di Catanzaro nei giorni in cui si svolgono competizioni sportive che vedano impegnate la formazione giallorossa.

“Vi apro la pancia come un capretto”: la minaccia del tifoso del Catanzaro contro la polizia (FOTO ANSA) – Blitz Quotidiano

Daspo anche per un altro tifoso

Un altro Daspo di cinque anni riguarda invece un 41enne di Frosinone, sempre a seguito di una partita a Bolzano. Durante un match dello scorso 30 ottobre, l’uomo ha ignorato le disposizioni di ordine pubblico in tribuna e ha acceso tre fumogeni. “Con tali comportamenti questi due individui, entrambi recidivi ed uno dei quali anche pluripregiudicato, hanno messo in grave pericolo la sicurezza e l’ordine pubblico oltre che l’incolumità delle altre persone presenti allo Stadio, ed hanno dimostrato con la propria condotta di essere del tutto incuranti del rispetto delle leggi dello Stato, delle istituzione della Repubblica e degli appartenenti alle Forze di Polizia”, ha evidenziato il questore Sartori.

“Non è ammissibile – ha proseguito – che chi si reca in uno Stadio per assistere in tranquillità ad un evento sportivo debba correre rischi del genere a causa della sconsideratezza dei comportamenti di una esigua minoranza. Per questi motivi ho deciso di adottare questi severi provvedimenti, sperando che ciò possa servire a rendere consapevoli gli autori di quanto sarebbe potuto accadere”.

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Silvia Di Pasquale