Nei giorni scorsi, un nucleo della Polizia di Roma Capitale appositamente formato ha rimosso e sequestrato 13 keybox da altrettanti bed and breakfast. Si tratta dei famosi lucchettoni che vengono appesi un po’ ovunque, anche sui cartelli stradali, e che consentono di non essere presenti durante il check-in delle strutture prenotate dagli ospiti, che entrano usando semplicemente un codice.
Le rimozioni sono avvenute a Roma, in via di San Teodoro, via dei Fienili e via dei Foraggi, tutte strade che si trovano nei pressi del Circo Massimo. I gestori dei B&B interessati, al posto delle keybox, hanno trovato il cartello: “Rimosso e sequestrato, presentarsi alla Polizia locale.”
La decisione del sequestro è avvenuta a seguito della circolare del Viminale, che spiega che l’identificazione degli ospiti deve avvenire obbligatoriamente di persona ed entro 24 ore dall’ingresso nel B&B dei turisti. Questo perché, a maggior ragione con il Giubileo, la mancata identificazione crea seri rischi per la sicurezza e non permette alla Questura di sapere con certezza chi si trova in città. Alla luce di questa stretta, i vigili sono entrati in azione, intensificando il lavoro già portato avanti nell’ultimo anno.
E mentre queste keybox, in diverse città del mondo, sono diventate fuori legge, i gestori dei B&B romani interessati possono tirare un sospiro di sollievo. Il pm Alessandro Di Cicco ha infatti disposto che debbano essere restituite. Il sequestro probatorio delle scatolette per il check-in a distanza, a detta del pm, è avvenuto “senza che venisse accertato, in via preliminare, a quali strutture ricettive esse fossero ricollegabili e se, ancor prima, il gestore o titolare di queste strutture avesse o meno proceduto a identificare personalmente gli ospiti”. Per questa ragione devono essere ora restituite, in attesa che vengano definite esattamente le procedure per sanzionare chi non rispetta le regole.