
Vince 88 milioni al Superenalotto, la quasi ex moglie ne pretende la metà (foto Ansa-Blitzquotidiano)
Una settimana fa aveva fatto giustamente notizia la vincita del jackpot al Superenalotto, 88.232.801,88 (88 milioni) euro, in un bar-tabaccheria alla Giustiniana, Roma nord.
Il fortunato vincitore avrebbe dovuto vigilare sul suo anonimato, precauzione minima per proteggersi da malintenzionati e amici o parenti in cerca di soldi. Non è andata così: la notizia oggi è che a rovinare lo stato di grazia post vincita e soprattutto attentare all’integrità del patrimonio sarebbe la ex moglie. Anzi, quasi ex moglie. Non un dettaglio. L’uomo, un cinquantenne di Caserta, non si sarebbe trattenuto mentre chattava su WhatsApp con la sorella: “Non ci crederai mai! Mamma mia, una sola giocata da 3 euro… Non sai quanto ho vinto!”.

Peccato che la quasi ex moglie, una 47enne che vive e insegna pilates a Rovigo, abbia in qualche modo intercettato i messaggi, approfittando di un momento in cui l’uomo ha lasciato incustodito lo smartphone. Aveva tanti motivi per essere sospettosa. L’aveva cacciato di casa e chiesto la separazione avendo scoperto che lui la tradiva: non aveva, la donna, esitato ad assoldare un investigatore privato. E avrebbe esitato ancor meno a rivolgersi a un avvocato per farsi assegnare metà della vincita: i due sono sposati in regime di comunione di beni e la separazione non è stata ancora formalizzata. La legge è dalla sua parte.
Troppi quasi, troppi condizionali, troppi forse
E qui bisogna mettere un punto: troppi quasi, troppi condizionali, troppi forse. Il patrocinio legale è stato infatti chiesto a un noto avvocato, meglio sarebbe definirlo famigerato, del foro romano, conosciuto in ogni caso per aver diffuso diverse fake news.
A occhio, sembra uno specialista: in particolare, di false notizie su buoni postali ritrovati che la Banca d’Italia si rifiuterebbe di convertire, o su ingenti somme in lire rinvenute ora nell’armadio della nonna, ora nella cassapanca della casa di campagna, sempre oggetto di disputa legale.
Modi non convenzionali, diciamo così, per farsi pubblicità. Alla tabaccheria in ogni caso festeggiano, la notizia è vera, un cartello campeggia orgoglioso sulla vetrina: “Vinti quì (sic) 88.000.000”, l’entusiasmo fa persino sbocciare inusitate gemme grammaticali. Ma non ditelo alla ex.