Cronaca

“Volevo uccidere tutta la mia famiglia”, la storia del 22enne sordomuto che ha accoltellato a morte la madre

“Volevo uccidere tutta la mia famiglia”. Questa la confessione del 22enne che lo scorso 25 febbraio ha ucciso a coltellate la madre 60enne a Montepiano, frazione del comune di Vernio (Prato), dando anche alle fiamme l’abitazione in cui vivevano insieme. Sordomuto, il giovane aveva vari problemi di natura psicologica ed era per questo seguito dai servizi sociali del comune da molti anni, assieme ai membri della sua famiglia.

La confessione

Il ragazzo ha confessato di aver colpito la madre con numerose coltellate, almeno dieci, come accertato dal medico legale. I fendenti non avrebbero però raggiunto subito gli organi vitali e la donna non sarebbe morta subito. Secondo una prima ricostruzione, avrebbe cercato di mettersi in salvo, cadendo e non riuscendo più ad rialzarsi, restando quindi a terra per undici ore. Il figlio l’avrebbe osservata morire senza intervenire, per poi alle quattro del mattino fare la valigia e dare fuoco alla casa con un accendino.

Il movente

“Mi picchiavano quando ero bambino, sono stati sempre cattivi con me”, avrebbe dichiarato il 22enne. Agli inquirenti ha confessato che, dopo aver ucciso la madre, avrebbe voluto eliminare anche il padre, che non vive più con il resto della famiglia. Una sorte simile era prevista per il fratello, che vive in Sicilia e per la fidanzata di quest’ultimo. Attualmente il giovane è stato trasferito in una struttura sanitaria in stato di arresto. Deve rispondere del reato di omicidio volontario.

 

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Silvia Di Pasquale