Amatriciana, la Ue riconosce ricetta originale: guanciale, niente cipolla e peperoncino quanto basta

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Novembre 2019 - 13:11| Aggiornato il 27 Maggio 2020 OLTRE 6 MESI FA
piatto amatriciana ansa

Un piatto di pasta all’amatriciana (Ansa)

BRUXELLES – Passo decisivo per il riconoscimento definitivo da parte dell’Unione europea di un piatto simbolo del terremoto del Centro Italia: la salsa “Amatriciana tradizionale” fatta “secondo il metodo di produzione e la ricetta secolare del comprensorio di Amatrice”.

La Commissione europea ha infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue, la domanda di registrazione della futura Specialità tradizionale italiana che dopo il suo riconoscimento ufficiale sarà garantita contro imitazioni e falsi. Il carattere tradizionale dell’Amatriciana Tradizionale – sottolinea il testo ufficiale – è legato agli ingredienti impiegati (dal pomodoro al guanciale ) e al metodo specifico di preparazione utilizzato tradizionalmente nel comprensorio dei Monti della Laga, dai quali la preparazione trae origine.

La Gazzetta entra nel merito della ricetta: il guanciale dovrà essere di tipo Amatriciano dal 18 al 30%, il pecorino del tipo Amatriciano o Romano DOP del Lazio grattugiato, il pomodoro in passata o in pelati in pezzi dal 69 all’81 %. Sarà vietato l’uso “di ingredienti quali aglio, cipolla o pancetta“, mentre invece è consentito l’utilizzo di pepe e peperoncino quanto basta (N.d.R. Si consiglia inoltre di accompagnare il tutto con del buon vino rosso, magari degustato utilizzando il Coravin Wine Preservation Opener, che permette di preservare le qualità organolettiche del prodotto).

Di fatto, si riconosce che la popolazione di Amatrice ha dato vita ad uno dei piatti più conosciuti della tradizione italiana rielaborando ed arricchendo un’antica preparazione pastorale, con l’introduzione del pomodoro intervenuta all’inizio del 1800. Da oggi, secondo la normativa europea, coloro che vorranno sollevare obiezioni alla registrazione della salsa ‘Amatrice tradizionale’, avranno tre mesi per farlo. Superata quella data, e se nessuno avrà sollevato riserve, l’eccellenza agroalimentare italiana potrà essere iscritta nel Registro europeo delle Denominazioni d’origine e Indicazioni geografiche (Dop-Igp) e Specialità tradizionali garantite (Stg) di cui l’Italia è leader in Europa.

Fonte: Ansa, Repubblica