ROMA – “Io penso che Vissani sia stato uno dei tre cuochi più importanti del Novecento. È un genio, grande conoscitore di ingredienti, palato assoluto”. A dirlo è lo chef Bruno Barbieri nel corso di un’intervista con Il Giornale.
“Io mi ritengo vissaniano. Quando qualcuno me ne parla male mi incazzo” spiega il giudice di Masterchef, sottolineando che lo chef umbro è uno dei suoi maestri insieme a Igles Corelli.
Vissani “faceva dei tortelli ripieni di stinco di vitello con una salsa al caffè profumata all’arancia, dicevi questo è scemo, poi andavi a mangiare il piatto e dicevi: puttana eva. Poi certo, lavorare con lui era un inferno, lui trattava i suoi collaboratori come schiavi” specifica Barbieri, aggiungendo:
“Gianfranco ha lavorato davvero sulla storia della cucina italiana. Se vai a rileggere i suoi scritti sono di una bellezza incredibile. Se vado a leggere una cosa di Bottura, che è un amico, non me ne frega un cazzo, perché racconta una storia non sua. La sua cucina non mi prende. Se devo prendere l’auto e andare a mangiare da lui o da Vittorio a Brusaporto io vado da Vittorio”.
Quando gli viene chiesto se la cucina italiana sia veramente la migliore del mondo, Barbieri risponde:
“Per me ci sono tre grandi cucine al mondo: l’italiana per la materia prima, la francese per la tecnica e il rigore, la libanese che fonde la parte francese a quelle del mondo arabo, il basso Mediterraneo, un connubio che ingloba un intero mondo. Non è mai andata di moda ma se ci vai a morire dentro è una cosa pazzesca”.