Carne di cavallo? A Mosca piace quella cucinata da un italiano

MOSCA – Mentre in molti Paesi europei si aprono inchieste sulla carne di cavallo nei tortellini, a Mosca uno chef italiano ha successo proprio servendo carne di cavallo. Un paragone azzardato, certo: da una parte le inchieste della magistratura per appurare il reale contenuto dei prodotti che mettiamo in tavola (e la loro sicurezza), dall’altro un ristorante che propone chiaramente nel menù un tipo di carne amato e avversato in molti Paesi, soprattutto per motivi culturali (In Italia è un’abitudine in molte regioni, in Gran Bretagna i cavalli sono pressoché intoccabili, ad esempio). In Europa il risultato è che è aumentata la diffidenza nei confronti della carne di cavallo, tanto che le vendite sono diminuite.

Ma Valentino Bontempi, chef lombardo con un ristorante a Mosca, deve il suo successo proprio ai piatti a base di cavallo. Bresaola equina, hamburger, persino usata sopra la pizza: i russi ne vanno matti. Intervistato dal New York Times dice: Quando ero piccolo mia madre mi preparava carne di cavallo 3 volte a settimana”. Tra i piatti più richiesti nel suo ristorante, a due passi dal Cremlino, la bresaola, la tagliata, lo stufato preparato con vino rosso e cannella, salame e tortellini. Naturalmente, sempre a base di cavallo.

Gestione cookie