Il cioccolato “puro” non esiste: l’Ue mette in mora l’Italia

Pubblicato il 6 Dicembre 2011 - 13:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Italia nel mirino dell’Unione europea per il cioccolato: secondo Bruxelles la colpa è di non aver bandito l’uso della denominazione “cioccolato puro” sui suoi prodotti, inesistente, secondo l’Ue, in quanto non esiste un cioccolato “non puro”.

Per Bruxelles anche chi utilizza grassi vegetali diversi dal burro di cacao, entro il limite del 5 per cento, ha diritto di chiamare il proprio prodotto semplicemente “cioccolato”.

In Italia invece si è riservato l’aggettivo “puro” al cioccolato senza i grassi che non siano burro di cacao, con la conseguenza, secondo l’Ue, di trarre in inganno il consumatore sottintendendo che l’altro cioccolato sarebbe “impuro”.

Lo scorso giugno le autorità italiane avevano assicurato alla Commissione europea che la legge incriminata sarebbe stata abrogata entro la fine del mese, ma così non è stato. Per questo Bruxelles ha deciso di intraprendere una nuova procedura che potrebbe approdare a un secondo ricorso alla Corte dell’Ue e a una seconda condanna, con sanzioni pecuniarie giornaliere per ogni giorno in più di una norma da cancellare.

La Coldirette reagisce negativamente: “Ostacolare il cioccolato puro di cacao dopo aver aperto al formaggio senza latte e al vino senza uva è semplicemente una minaccia al made in Italy”.