L’alta cucina rinuncia alla tovaglia

Pubblicato il 17 Maggio 2010 - 09:03| Aggiornato il 6 Luglio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Da Chang a New York al Noma di Copenhagen alle Calandre in Italia, i locali stellati non rinunciano alla qualità dei piatti, ma si “vestono” casual. A Parigi il successo di Inaki incrina le certezze dei francesi.

 Alta cucina e basso servizio? Può anche suonare così ma non c’entra nulla la professionalità di maitre e camerieri, invero mediamente scarsa in Italia, Paese in cui i più vogliono fare gli chef perché sembra si guadagni molto e si va in tivù a fare i vip con le belle donne. È tutto un problema di tavoli e tovaglie: dai primi non si può prescindere, a meno di non essere dei cavalli, dalle seconde sì. Però in mensa, bar o trattoria, luoghi da tovagliette sporca-e-getta, al ristorante mai. Altrimenti, che ristorante è?

Tutto vero, ma come tutto fino a verifica contraria, arrivata…

Leggi il seguito