Pasta, tracce del pesticida glifosato nella Divella, Garofalo, Agnesi, Lidl. Testati 18 marchi italiani

Glifosato nella pasta. Ecco quali sono i marchi che presentano tracce di questo erbicida. Il test è stato condotto in tutto su 18 pacchi di pasta: 13 prodotti da agricoltura convenzionale e cinque da quella biologica.

Pasta, i marchi che contengono glifosato

Le quantità rilevate non sono elevate e non superano i limiti di legge. Tuttavia, come precisano gli eseprti della rivista svizzera K-tipp, “ciò non significa che le sostanze siano salutari”. A seguire l’elenco dei marchi:

  • Tagliolini Agnesi
  • Spaghetti Divella 
  • Spaghetti Garofalo
  • Tagliatelle Lidl Combino (non distribuite nei punti vendita italiani).

In nessuna dei 5 prodotti biologici analizzati sono state trovate tracce di glifosato o altri pesticidi. Tra i marchi virtuosi, compaiono gli spaghetti integrali Combino Bio (venduti anche nei supermercati italiani della catena Lidl), gli spaghettoni integrali e le penne integrali, entrambi della Barilla.

Cos’è il glifosato (erbicida non cancerogeno secondo la Ue)

L’erbicida glifosato non è cancerogeno, non è mutageno, né tossico per la riproduzione. Sono queste le conclusioni del primo rapporto sulla sicurezza della sostanza nell’ambito del rinnovo dell’autorizzazione Ue risalenti al giugno 2021 che entro giugno di quest’anno verranno valutate dall’auotirtà europea che si occupa di sicurezza alimentare e da quella che si occupa dei chimici.

Il documento indica che il glifosato ha i requisiti per essere ri-autorizzato in Europa, ma raccomanda ulteriori analisi del suo impatto sulla biodiversità.

La fase finale della valutazione spetta all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e all’Agenzia europea dei chimici (Echa). Le due agenzie stileranno le loro conclusioni  rispettivamente in maggio e giugno 2022.

Sarà quindi la Commissione europea a dover poi preparare una proposta legislativa sulla base dei pareri scientifici, da presentare ai paesi membri.

Nel 2017 il presidente francese Emmanuel Macron aveva promesso di vietare il glifosato entro tre anni, ma nel 2021 ha poi introdotto incentivi agli agricoltori per dimezzarne l’uso entro il 2022. Nel 2019 il Parlamento austriaco aveva approvato un divieto, rinunciandovi poi nel giro di pochi mesi. In Germania il Parlamento discute la proposta del governo di un bando dal 2024, per i danni che la sostanza potrebbe arrecare all’ambiente.

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