Sicilia, il panino con la “meusa” sbarca all’estero con l’Antica Focacceria San Francesco

Pubblicato il 2 Novembre 2009 - 18:06 OLTRE 6 MESI FA

Il pane con la “meusa”, la tradizionale focaccia siciliana condita con frattaglie di vitello fritte nello strutto e una spruzzata di ricotta, si accinge a conquistare anche i mercati esteri: dopo l’ apertura di un punto vendita a Roma, iniziative in franchising sono previste a New York, Tokio, Londra, Madrid e Bruxelles.

Una sorta di Mc Donald “made in Sicily” per palati dal gusto forte. Il marchio è quello della “Antica Focacceria San Francesco”, storico locale nel cuore della vecchia Palermo, che festeggia domani 175 anni di vita e di ininterrotta attività gastronomica e commerciale, annoverando tra i suoi clienti perfino Giuseppe Garibaldi. Sarà l’apertura della sede di Milano il 16 Novembre a fare da apripista al progetto di espansione all’estero, che prevede l’apertura di filiali in Europa, America del Nord, Medio ed Estremo Oriente. Un progetto che ha suscitato l’interesse di due grandi Fondi di Investimento internazionali che credono nell’idea dei fratelli Fabio e Vincenzo Conticello, gli imprenditori siciliani divenuti simbolo della rivolta contro il racket per avere denunciato e fatto condannare i mafiosi che avevano tentato di taglieggiarli.

La storia della “Antica Focacceria” si coniuga con quella degli ultimi tre secoli di Palermo. Già nel 1834 l’ osteria, fondata nel locale dove sorgeva la cappella dei principi Cattolica, in un’ ala dell’ omonimo palazzo settecentesco di via Alessandro Paternostro, si affermò come il primo esercizio pubblico dove poter consumare dei piatti tipicamente palermitani: lo sfincione e le focacce, ovvero gli amatissimi panini con la “meusa” nelle due versioni, “schietta” o “maritata”, semplice o con l’ aggiunta della ricotta.

Il fondatore, Antonino Alaimo, era il cuoco di palazzo dei principi, che ebbe come saldo delle sue ultraventennali spettanze proprio quei locali dell’ ex cappella. Fu lui che, eseguendo un’ opera di riadattamento, utilizzando alcuni mobili della stessa cappella, e commissionando alle Fonderie Florio i tavoli in ghisa, le cucine e le sedie tuttora in uso, creò il locale che oggi fa parte dell’ associazione “Slow Food”, citata su tutte le guide turistiche internazionali. Sui tavolini liberty della focacceria, si intrecciano, a cavallo di tre secoli, storia, cultura e gastronomia.

I fratelli Conticello, attuali titolari del locale e pronipoti del fondatore (rappresentano la quinta generazione della dinastia palermitana), raccontano che nel 1848, quando venne eletto capo del governo provvisorio siciliano, l’ ex ufficiale della Marina borbonica Ruggiero Settimo festeggiò il suo successo con sfincioni e marsala della Foccacceria.

Storie miste a leggende e dicerie popolari vedono la focacceria del centro storico quale luogo privilegiato di incontri tra personalità famose della politica e della letteratura. Si dice, per esempio, che il generale Garibaldi, durante la spedizione dei “mille”, si concedesse una pausa davanti a una focaccia “maritata”, quella con la ricotta. Si dice anche che lo storico locale, fosse meta prediletta anche di Crispi e Pirandello.

Per festeggiare i 175 anni di vita, i fratelli Conticello hanno organizzato per domani sera un grande happening gastronomico con la distribuzione di specialità siciliane: sfincioni, panelle, cazzilli, stigghiole, cannoli, e naturalmente focacce “schiette” e “maritate”.