Vinitaly 2017. Montepulciano d’Abruzzo conquista Cina, Giappone e Corea

Vinitaly 2017. Montepulciano d'Abruzzo conquista Cina, Giappone e Corea
Un momento dell’inaugurazione di Vinitaly alla fiera di Verona, 9 aprile 2017. ANSA

VERONA – Il Montepulciano d’Abruzzo conquista Cina, Giappone e Corea. All’ultimo Vinitaly gli importatori asiatici hanno focalizzato la loro attenzione sul noto vino rosso, soprattutto per quel che riguarda la Docg Colline Teramane, al centro di una degustazione organizzata dal consorzio di tutela teramano.

“Con la nostra batteria di produttori abbiamo fatto una panoramica sul Colline Teramane” ha spiegato il presidente del consorzio Alessandro Nicodemi, come riportato da Il Centro, “gli importatori provenienti da Cina, Giappone e Corea hanno confermato l’attenzione per i vini abruzzesi, in particolare per il Montepulciano d’Abruzzo mostrando grande interesse per la nostra Docg. Gusti e obiettivi dei mercati emergenti stanno cambiando” ha specificato Nicodemi “e la domanda adesso chiede vini contraddistinti da autenticità, produzioni di nicchia, comprensori ben definiti e leggibili come il nostro. È stato un incontro molto positivo che ha permesso alle aziende del consorzio di stringere rapporti commerciali diretti”.

Con un totale di 19,4 milioni di ore impiegate all’anno in provincia di Chieti il Montepulciano d’Abruzzo Doc è il vino italiano che dà più lavoro a livello locale davanti al Puglia Igt con 16,5 milioni nella provincia di Foggia e alla Doc Sicilia con 16 milioni di giornate in quella di Trapani. E’ quanto emerge dalla prima analisi della Coldiretti al Vinitaly. Lo studio evidenzia il ruolo del settore vitivinicolo per l’economia e il lavoro nel Mezzogiorno, ma l’impatto occupazionale è rilevante anche al Nord. Al quarto posto – continua la Coldiretti – si piazza il lombardo Oltrepò Pavese Doc, con 14,2 milioni di ore di lavoro, davanti a un “collega” del Piemonte l’Asti Docg per produrre il quale ne servono “solo” 13,4 milioni insieme al Barbera d’Asti.

Al sesto posto – precisa la Coldiretti – il pregiato Amarone della Valpolicella Docg con 13,1 milioni di ore a Verona dove pesa anche il Soave Docg seguiti da un altro gioiello della regione che ospita il Vinitaly, il Prosecco Docg con 12,9 milioni di ore a Treviso. Ci sono poi i piemontesi Barolo Docg, Barbaresco Docg, Langhe Doc e Roero Docg a Cuneo (12,4 milioni di ore), il Gavi Docg ad Alessandria (10,9 milioni di ore), mentre a chiudere è il Castel Del Monte Doc pugliese, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari dove di rilievo c’è anche il Puglia Igt.

“Il settore del vino dimostra più di altri che l’agricoltura è in grado di offrire opportunità di lavoro, anche a chi vuole integrare il proprio reddito”, ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel denunciare che “la prima vendemmia senza voucher rischia però di far perdere 25mila posti di lavoro”.

Gestione cookie