Vittorio Sgarbi difende Vissani: “Ridategli una stella, anzi due”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Novembre 2019 - 09:26 OLTRE 6 MESI FA
Sgarbi, Ansa

Vittorio Sgarbi (foto Ansa)

ROMA – Gianfranco Vissani perde una stella Michelin, si arrabbia e viene attaccato da Aldo Grasso.

Vittorio Sgarbi, dalle pagine del Giornale, lo difende: 

“Da molti anni – scrive Sgarbi – non polemizzo con Aldo Grasso, ma questa volta non posso tacere, per il suo maramaldeggiare nei confronti di un uomo esuberante, appassionato e generoso: Gianfranco Vissani”.

“Aldo Grasso – spiega – scrive in prima pagina del Corriere in virtù delle sue capacità e della sua esperienza; e ha mantenuto costanti il suo spirito critico e la sue verve. Se domani il direttore, o il proprietario del Corriere, senza una buona ragione ma per motivi di gusto o di interesse, decidesse di pubblicare la sua rubrica Padiglioni d’ Italia non in prima pagina come è ma a pagina 2 o 52, probabilmente si risentirebbe”.

“E siccome – continua –  (diversamente dallo spazio della prima pagina di un giornale, che deve scegliere e alternare i corsivisti) non c’ è limite alle stelle – una, due o tre – che indicano la bontà di un ristorante e le capacità del suo titolare, Vissani ha ben ragione di dolersi di una mortificazione ingiustificata. Non si degrada un generale se non per alto tradimento, o per gravi colpe, che nessuno può ravvisare nell’ impegno di Vissani. Vissani ebbe una stella nel 1998, due stelle nel 1999, vent’ anni fa. Come, nell’ ultimo anno, sia potuto decadere della metà è incomprensibile, oltre che ingiusto”.

E ancora: “Non si è macchiato di alto tradimento rispetto alla cucina e al suo magistero. Vissani non è un cattivo cuoco, più di quanto Grasso non sarebbe un cattivo giornalista se protestasse per essere stato spostato alla seconda o alla cinquantaduesima pagina del suo giornale. La decisione della Guida Michelin è arbitraria e lesiva: una inutile mortificazione per un uomo che non è certamente peggiorato; né poteva parlar male della Guida, come pretende Grasso prima di questo incidente, come nessuno parlerebbe male di un club di cui è membro prima di essere cacciato. Vissani è uno dei più bravi cuochi italiani, si è perfezionato negli anni e ha maturato un’ esperienza che non si è mai espressa in modo limitativo o diminutivo. Tanto meno, per negligenza o altro, nell’ ultimo anno, al punto di essere dimidiato (diviso a metà, ndr)”.

“Non poteva essere – conclude Sgarbi – è una delle assurdità e ingiustizie contro cui è giusto ribellarsi. Vissani non può che crescere. Oggi è in debito di due stelle. Quella rubata e quella che deve avere. Non avrà minor merito per l’ arte italiana della cucina di Bottura! Un’ altra situazione merita un commento: sul Corriere abbiamo letto la notizia che il portavoce del sindaco di Ferrara Alan Fabbri, Michele Lecci si chiama, ha un cane di nome Rommel che il Corriere identifica esclusivamente come il «famigerato comandante nazista”.

Fonte: Il Giornale.