Renato Brunetta: “Amnistia 1990 regalo a Pci, vero Anna Finocchiaro?”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Ottobre 2013 - 17:10 OLTRE 6 MESI FA
Renato Brunetta: "Amnistia 1990 regalo a Pci, vero Anna Finocchiaro?"

Renato Brunetta (Foto Lapresse)

ROMA –  Amnistia di oggi un regalo a Silvio Berlusconi? Il capogruppo del Pdl Renato Brunetta ricorda quella del 1990 e scrive, in una lettera a Dagospia: “Quella fu un regalo fatto al Pci, l’ante-Pd, che vide cancellato il reato di finanziamenti illecito che da loro era essenzialmente ricavato dai rubli e dai dollari di Mosca. Cioè Urss, cioè nemici dell’Occidente”. E punta il dito contro Anna Finocchiaro. 

Ecco la il testo:

Caro Dago,

osserviamo con una certa curiosità gli attorcigliamenti del Partito democratico per evitare che qualsiasi beneficio connesso a qualsiasi forma futura di amnistia o indulti sfiori Berlusconi. Bravi. In questo sono meno ipocriti i grillini.

La “perimetrazione” dei reati estinti dall’amnistia toccherà – come ha scritto Napolitano – al Parlamento, che avrà da elaborare una legge che dovrà raccogliere i due terzi dei consensi. Lo prevede la Costituzione, modificata dopo l’ultima amnistia del 1990.

Vorremmo ricordare qui i meravigliosi attorcigliamenti, mascherature, dissimulazioni che caratterizzarono l’ ante-Pd, cioè il Pci, in quell’occasione. Lo fecero per evitare che si capisse una verità elementare: e cioè che quel referendum doveva essere ed è stato un regalo infiocchettato al partito comunista, che vide cancellato, estinto, reso zero il reato di finanziamenti illecito che da loro era essenzialmente ricavato dai rubli e dai dollari di Mosca. Cioè Urss, cioè nemici dell’Occidente.

Nel dibattito parlamentare non si accennò mai alla questione. Nessuno ebbe bisogno di mettere in rilevo che venivano perdonati a priori i compagni. Passò senza che risultasse. Ha scritto Sergio Romano: “Come tutti i reati non finanziari per i quali era prevista una pena detentiva «non superiore nel massimo a quattro anni», i finanziamenti illeciti ai partiti politici furono amnistiati con un decreto del presidente della Repubblica del 12 aprile 1990″.

Piace qui ricordare che a tenere le fila dei deputati del Pci fu Anna Finocchiaro Fidelbo. La quale propose al suo partito di votare l’astensione. La ragione? L’aveva esposta un indignatissimo Gian Carlo Pajetta. Il quale lanciò il sospetto che l’amnistia fosse stata pensata contro i lavoratori della Fiat. Disse che il processo all‘ingegner Romiti e ad altri dirigenti per violazione dello Statuto dei lavoratori aveva avuto tempi cronometrati “giusto in tempo per l’amnistia”.

Dunque astensione. Disse la Finocchiaro: “…si sono voluti mantenere nel beneficio alcuni reati quali quelli relativi allo Statuto dei lavoratori; e chi considera classista quella normativa, offende anzitutto la coscienza democratica”. Il verbale reca scritto: Applausi dei deputati del gruppo del Pci. Aggiungiamo anche i nostri. Un capolavoro di doppiezza togliattiana. E questi qui ora vogliono darci lezioni, vero senatrice Finocchiaro?

 On. Prof. Renato Brunetta