Ruby, a Roma sentito Roberto D’Agostino, fondatore di Dagospia

ROMA – Roberto D’Agostino, fondatore del sito Dagospia, è stato sentito oggi pomeriggio come testimone dal procuratore aggiunto di Roma Alberto Caperna e dal sostituto Roberto Felici nell’ambito di un nuovo fascicolo aperto sul caso Ruby.

Rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, secondo quanto si è appreso, il reato per cui procede piazzale Clodio che, sulla vicenda Ruby, ha già aperto un altro fascicolo a proposito dei due presunti emissari italiani che si sarebbero recati in Marocco per corrompere una funzionaria dell’anagrafe al fine di retrodatare l’atto di nascita della giovane.

Al centro del procedimento, per il momento contro ignoti, che ha determinato la convocazione di D’Agostino la pubblicazione di atti della procura di Milano sul caso Ruby. L’apertura del fascicolo è scaturita da una serie di esposti. Riserbo in procura sull’audizione di D’Agostino.

Il fascicolo sul caso degli emissari in Marocco è stato aperto il 14 marzo scorso in seguito ad una denuncia di Nicolò Ghedini, difensore di Berlusconi. Tentata corruzione, allo stato contro ignoti, il reato ipotizzato dalla procura, ma gli accertamenti non sono ancora cominciati poiché la procura, per procedere per reati commessi da italiani all’estero, ha bisogno di un’apposita richiesta da parte del ministero della Giustizia. Per la richiesta, non ancora arrivata a piazzale Clodio, il dicastero ha a disposizione alcuni mesi.

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