Se Bersani fallisce, elezioni subito. O si finirà in una palude “tecnica”
Il presidente Giorgio Napolitano ha affidato a Pier Luigi Bersani l’incarico di formare il nuovo Governo “purché sia fornito di una maggioranza certa in tutte e due le Camere”. Probabilmente Bersani non riuscirà a cavare il classico ragno dal buco. Dopo Bersani, Napolitano dovrà indicare un altro candidato, Pietro Grasso o uno di quelli che vengono chiamati “tecnici” e, obbligatoriamente, il nuovo arrivato dovrà avere l’appoggio anche di Monti e di Berlusconi. Ancora una volta, in questo caso, sarebbe il Pd, primo partito alla Camera, a sopportare il peso del nuovo governo e delle larghe intese. Berlusconi, dal canto suo, ha il solo problema di sedersi al tavolo dove si decide e di piazzare qualche avvocato a controllare che nessuno osi sfiorare il perimetro del suo conflitto di interessi. Il Movimento 5 Stelle si limiterà ad assistere, a giocare al +1, ad alzare l’asticella su tutto, con l’obiettivo di ridicolizzare gli interlocutori e di favorire la loro prossima disgregazione, anche se nessuno ha ancora spiegato loro che i frutti saranno raccolti da una coalizione di interessi forti già pronti ad approfittare del caos presente e destinato a crescere.