Vittorio Di Battista da Civita Castellana, detto “Littorio”, padre di Alessandro Di Battista, deputato del Movimento 5 Stelle, è un “fascista orgoglioso”, come afferma lui stesso in un’intervista a La Zanzara (Radio 24, Giuseppe Cruciani) nel lontano 2010. Era l’epoca del Popolo Viola e dello strappo di Gianfranco Fini, che aveva appena fondato “Futuro e Libertà”. Il settantatreenne Di Battista, a differenza del figlio candidatosi senza successo al Comune, alla Regione e al Parlamento, era andato a Mirabello, curioso di sentire cosa avrebbe detto Fini. Era il 7 settembre 2010 e La Zanzara aveva raccolto le sue impressioni: Vittorio Di Battista: “Ho 69 anni, non 67. Non sono mica il “Tinto” io, non mi abbatto l’età. Il “Tinto”? È il famoso “conducator della Brianza”. Io l’ho chiamato già “Tinto Bass”… debbo dirle che io, malgrado la mia certissima cultura fascista – mi interrompa quando vuole – essendo un anticapitalista – e questo alla vostra radio può sembrare strano… Cruciani: “Si figuri, qui abbiamo anche Telese…” Di Battista: “Telese non è propriamente un appecoronato… io sono costretto, pur di battermi per le mie idee, per quella che ritengo la libertà mia di fare delle scelte e anche quella del prossimo, sono costretto a frequentare le zecche. I quali, quando qualche anno fa ci fu il Family Day del centrodestra, al quale partecipò pure Gianfranco Fini, io sono andato vestito da borghese e col distintivo del fascio a fare la contromanifestazione organizzata dai radicali e dalle zecche. Mi sono trovato circondato da zecche, da radicali, da gay, da lesbiche che non mi hanno suscitato…