Per i pensionati non sono di certo momenti facili. Dopo una vita di lavoro alla fine ci si ritrova con una somma esigua.
Ad ogni fine anno quando il governo, poi, è chiamato a varare una nuova manovra finanziaria per i nostri “vecchietti” c’è sempre da temere e, spesso, purtroppo, penare. Quando la coperta è corta si rischia sempre di lasciare qualcuno allo scoperto.
I governi, insomma, tagliano da qualche parte per aumentare, si fa per dire, dall’altra. Viene da sè che i pensionati, quelli che l’assegno sociale lo hanno conquistato, dopo una vita di sacrifici e contributi versati, anche un piccolo ritocco delle pensioni potrebbe fare la differenza in un senso o nel’altro.
154 euro per i pensionati, requisiti e domanda
C’è da dire che da qualche anno a questa parte con la manovra finanziaria per i pensionati italiani, o almeno per una parte di loro, il Natale arriva con qualche soldo in più in tasca. Non ci riferiamo, ovviamente, alla tredicesima, bensì ad una cifra che viene erogata contestualmente con l’assegno dell’INPS riconsciuta ad una categoria di pensionati. Non si tratta, naturalmente, di cifre astronomiche ma, come detto in precedenza, di quelle cifre che possono comunque fare la differenza a fine mese.
Per ogni pensionato, infatti, nel periodo dell’anno, quello natalizio, dove si tende a spendere di più, ottenere 154 euro sul cedolino è sicuramente una buona notizia. Ci sarà , dunque, la possibilità di disporre di questa cifra extra che potrà essere spesa in maniera del tutto autonoma nel modo che più si ritiene opportuno. Chi vive in Italia, naturalmente, sa che questa cifra verrà spesa per i figli o per i nipotini.
Il riconoscimento di questo bonus avviene in automatico e sarà corrisposto insieme al cedolino di dicembre della propria pensione, ovviamente, al raggiungimento di alcuni requisiti. Come detto, infatti, solo alcune categorie di pensionati potranno beneficiare di questi soldi. In Italia, infatti, saranno almeno 400.000 gli anziani che riceveranno questo beneficio. Si tratta di una misura prevista dall’articolo 70, comma 7, della legge n. 388/2000 introdotta con la Finanziaria del 2001 che, per fortuna, degli anziani, fino a questo momento viene sempre riconfermata.
E’ uno di quei benefici previsti per chi è titolare di una pensione minima, come anche l’assegno di invalidità . Il requisito per ottenere questi 154 euro, infatti, è legato solamente al reddito annuale che, ovviamente, non deve superare quello del trattamento minimo INPS. Quest’ultimo è di 7.781,93 euro ai quali vanno, però, aggiunti proprio i 154,94 euro portando così la soglia a 7.936,87.
Per chi invece è coniugato l’attenzione si sposta sul reddito complessivo. Il reddito cumulato con quello del coniuge non deve, quindi, superare di tre volte il trattamento minimo, pari a 23.345,79 euro annui per il 2024.