ROMA – Aiutino ai Pil: si calcola anche ricerca, droga, prostituzione. Cambia il sistema di calcolo del prodotto interno lordo, la ricchezza nazionale prodotta, meglio noto con l’abbreviazione Pil. Da settembre, ce ne accorgeremo a ottobre con l’aggiornamento del Def (documento di economia e finanza), varrà quello elaborato dal Sistema europeo di Calcolo che introdurrà nuove voci di entrata che avranno come primo effetto quello di rimpinguarlo un po’. Le nuove voci considerate saranno la spesa per la ricerca e lo sviluppo, finora inserita nella colonna “uscite” nei bilanci e che ora viene a ingrossare la ricchezza in qualità di spesa per investimenti, le spese militari e, questa la novità più sorprendente, i profitti derivanti dalle attività illegali e criminali, droga, prostituzione, contrabbando.
Dal momento che le stime prevedono che ala fine il Governo si ritrovi in dote il 2% di Pil, cioè circa 32 miliardi, si tratta in effetti di un bell’aiutino, “una carta jolly” (Corriere della Sera) per i conti pubblici italiani. Va da sé che, essendo il computo del deficit e del debito pubblico calcolati sul Pil, crescendo il denominatore (il Pil) appunto, a valori invariati del numeratore (deficit o debito) questo si assottigli. Una boccata d’ossigeno, specie in considerazione dei gravosi impegni di bilancio sottoscritti con l’Europa, come l’obbligo di tenersi sotto il 3% nel rapporto annuo deficit/Pil o quello di dimezzare il debito pubblico in un arco di tempo più lungo.
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