Donne d’Impresa: Antonella Cerullo della storica Lavanderia Americana di Avellino, l’intelligenza artificiale applicata nella pratica.
Antonella Cerullo è l’impeccabile amministratrice della “Lavanderia Americana“ di Avellino. È lei che coordina lo staff della direzione e supervisiona le attività delle diverse aree aziendali nella storica Lavanderia Americana.
Che bella storia quella di un’impresa ormai di fama nazionale, nata nel 1954 grazie all’entusiasmo e all’iniziativa di papà Nicola Cerullo. Fu lui, che negli anni ’70 sviluppò con grande fortuna l’attività della lavanderia americana. Prima tre, poi sette, poi undici i negozi.
Negli anni ’80 si pensò anche di innovare il servizio offerto ai clienti introducendo il concetto di “noleggio di biancheria”, (idea nata in America, da cui deriva il nome di lavanderia americana). I più importanti ristoranti e alberghi della zona, in Campania, apprezzarono immediatamente l’importante servizio.
Donne in lavanderia
Poi negli anni ’90, la lavanderia crebbe talmente, raggiungendo anche altre regioni limitrofe, per cui fu necessario costruire un nuovo stabilimento, – quello attuale – strutturato su circa 5 mila mq coperti, nella zona industriale di Manocalzati. E la storia continua, quindi, con Antonella che insieme al marito, l’intraprendente Antonio Guerriero, ha incrementato la fortuna di un’attività e di un mercato sempre più ampio.
Oggi, infatti, oltre a lavorare i tessili altrui, noleggiare biancheria ai ristoranti, il business è diventato ancora più importante, perché, oltre agli hotel e ai villaggi turistici, l’azienda offre i propri servizi anche nel settore della sanità, pubblica e privata ed a tutte le aziende di qualsiasi settore che necessitano del lavaggio degli abiti da lavoro secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Attualmente l’azienda sta vivendo il secondo cambio generazionale con l’ingresso nello staff dirigenziale di Daniele Guerriero, primogenito di Antonella, che dopo aver conseguito la Laurea in Economia e Commercio all’Università Cattolica ed il prestigioso Master MBA presso l’Università Bocconi di Milano, rappresenta ormai il futuro dell’azienda mentre la secondogenita Maria Assunta, che ha seguito lo stesso percorso formativo conseguendo la laurea in Giurisprudenza, attualmente non è impegnata in azienda.
Ma chi è Antonella? L’abbiamo intervistata per conoscerla meglio e di più e per offrirvi la sua esperienza di donna di brillante successo al comando di un’azienda a tradizione e a trazione familiare. Le abbiamo chiesto.
Sostenibilità è la parola d’ordine anche per la vostra azienda. Ma chi ha introdotto questo concetto così alla moda e, soprattutto, così importante per il futuro di tante aziende e non solo?
Anzitutto ritengo che il concetto di sostenibilità oggigiorno, più che una moda, sia una vera e propria necessità. Infatti lo sfruttamento sempre più spinto delle risorse naturali avvenuto negli ultimi decenni ha fatto sì che oggi bisogna prestare molta attenzione ai consumi e spingere sempre più verso l’utilizzo di fonti pulite e rinnovabili.
Un futuro sostenibile
Senza contare poi l’aspetto dell’impatto ambientale in quanto credo che sia interesse di tutti salvaguardare la salute del nostro pianeta poiché altrimenti rischiamo di lasciare in eredità ai nostri figli ed ai nostri nipoti un ambiente invivibile. Nel caso particolare della Lavanderia Americana, sono già diversi anni che io stessa mi sono impegnata, con l’aiuto di consulenti e collaboratori scelti ad hoc, per introdurre elementi sostenibili come ad esempio il riutilizzo delle acque di lavaggio previo opportuno trattamento oppure l’utilizzo di combustibili “puliti” come il GPL o il metano al posto dei vecchi combustibili come Diesel o BTZ.
Ovviamente tale processo ha poi subito una ulteriore accelerazione con l’avvento in azienda di mio figlio Daniele che si sta occupando anche della conversione “green” dell’azienda con l’introduzione ad esempio del fotovoltaico per l’autoproduzione di energia e di soluzioni di packaging che siano plastic free.
Non si può vivere di solo lavoro. Quali sono le sue passioni segrete o gli hobby a cui, quando può si dedica volentieri?
Ho tanti interessi ma purtroppo sempre poco tempo per coltivarli…Mi piace molto leggere e sono appassionata di psicologia e crescita personale. Mi diletto poi nella creazione di accessori utilizzando materiali di recupero e non solo, un modo questo per assecondare la mia vena artistica. Amo molto la natura e gli animali.
Come avete pensato di utilizzare l’Intelligenza Artificiale in azienda?
Mi lasci dire in primis che trovo l’IA un’innovazione interessantissima anche se molto controversa e da utilizzare quindi con estrema cura ed attenzione seppure ritengo che nulla possa sostituire l’intelletto e l’emotività umana. Detto questo, nel nostro campo, oltre gli utilizzi classici che possono essere quello del merchandising o dello sviluppo dei mercati, un’applicazione molto interessante della IA si sta sviluppando nel campo della tracciabilità dei capi forniti ai nostri clienti.
Infatti già da diversi anni la nostra azienda propone alla clientela di fascia più alta un sistema di tracciabilità basato sull’applicazione dei microchip e del sistema RFID e sono in corso studi per implementare tale tecnologia proprio con l’introduzione della IA, studi che in azienda seguiamo con interesse.
Non sempre i figli sono felici di occuparsi dell’azienda di famiglia. Per lei è stato un vero dono o lei ha fatto “di necessità virtù” come si suol dire?
Sono molto contenta che mio figlio Daniele abbia deciso di entrare nell’azienda di famiglia ma non ho mai fatto alcuna forzatura affinché ciò avvenisse; ho sempre preferito che i miei figli trovassero da soli la loro strada.
C’è qualche progetto che le piacerebbe ancora poter realizzare?
Le idee sono tante anche se oggi purtroppo siamo proiettati per la quasi totalità del nostro tempo ad affrontare le problematiche quotidiane che tutte le imprenditrici ben conoscono e che sono legate alla conduzione di una azienda più o meno grande. Però non perdo la speranza e conto di poter realizzare anche altri progetti in futuro magari nel campo del turismo e dello sviluppo del nostro territorio con una sinergia tra imprenditori che consenta la realizzazione di nuove strutture ricettive allo scopo di promuovere i borghi ed i prodotti dell’Irpinia che è una regione ricca di storia, cultura e tradizione.
Cambio generazionale “working in progress”, con suo figlio. Ma la “parità di genere” vale anche per il brillante avvocato che è sua figlia? Lavora anche lei in azienda o ha scelto una probabile carriera di “principessa del foro”?
Come dicevo, ho sempre dato modo ai miei figli di decidere da soli. Mia figlia Maria Assunta ha preferito seguire la strada dell’avvocatura in quel di Milano, dove ha studiato e si è formata, come ho già detto, ed oggi è un brillante avvocato specializzato in “real estate”, ha lavorato diversi anni come consulente al Comune di Milano e attualmente è impegnata presso un importante studio legale di Milano.