(foto d'archivio Ansa)
La notizia è passata un po’ sotto silenzio, ma dovrebbe allarmarci e non poco: a Valencia, in Spagna, in questi giorni c’è chi sta andando al mare. Al mare, esatto. Al mare d’inverno. Sul lungomare della città spagnola, raccontano le cronache, la gente passeggia in maglietta a maniche corte e qualcuno già si è appostato con l’asciugamano per la tintarella precoce. A occhio e croce, il riscaldamento globale ci sta già travolgendo.
A Gavarda, sempre più o meno nei dintorni di Valencia, la colonnina di mercurio si è fermata, per fortuna, a quota 30,7 gradi.
Si tratta, spiegano gli esperti, del valore più alto mai registrato a gennaio in Europa. E non si tratta proprio di un caso isolato, guardando le altre città spagnole. A Murcia si sono toccati i 28,5 gradi e a Malaga 27,8.
L’Europa, almeno quella centro-meridionale per ora, si sta trasformando in qualcosa di diverso. Qualcosa di tropicale. Probabilmente diventeremo una sorta di enorme continente tropicale. Ma inquinato. Questo è il futuro, inquietante, all’orizzonte per i prossimi anni. Però almeno potremmo goderci qualche mese estivo in più. Che fortuna. Il problema è che, per girare sul lungomare, forse dovremmo dotarci di maschera antigas.
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