A2A vuole stringere con Edf su Edison

BRESCIA, 15 GIU – A2A vuole chiudere il dossier Edison prima di aprire l'ombrellone. L'obiettivo della multiutility e' infatti arrivare ''entro luglio'', prima delle vacanze estive, a un accordo con Edf sul riassetto di Foro Buonaparte. E se il governo non offrira' alternative convincenti, il divorzio tra soci italiani e francesi verra' definito sulla base della bozza di intesa raggiunta a marzo e stoppata dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
''Speriamo che ci sia una soluzione entro luglio senza arrivare al 15 settembre'', data in cui scadono i patti tra A2A ed Edf, ha detto Graziano Tarantini, presidente del consiglio di sorveglianza di A2A nel corso dell'assemblea che ha approvato il dividendo e modificato alcuni articoli dello statuto. Tarantini ha invocato ''soluzioni compatibili'' con gli interessi di A2A, in assenza delle quali passera' ''il vecchio accordo'' raggiunto con i francesi, e che prevedeva il passaggio del controllo di Edison a Edf in cambio dello spacchettamento della controllata Edipower e il conferimento di asset a Delmi, la holding che riunisce i soci italiani di Edison.
Un accordo ''positivo'' per A2A ma malvisto da Tremonti, preoccupato dell'assedio francese a importanti societa' italiane come Bulgari, Parmalat e Fonsai. Ma anche l'unica intesa possibile per i lombardi che, in caso di asta su Edison, rimarrebbero schiacciati dalla forza di Edf. L'ipotesi di una cordata italiana a sostegno di Delmi (sono stati spesi i nomi delle solite banche, dell'Eni, dell'Enel e della Cdp) non si e' infatti mai materializzata: ''oggi non c'e''' anche se ''puo' darsi che ci sara' prima del 15 settembre'', ha detto Giuliano Zuccoli, presidente del consiglio di gestione di A2A. ''Se abbiamo soluzioni tutte italiane, ben vengano e viva l'Italia'', ha aggiunto Tarantini. Purche', ha spiegato ancora Zuccoli, perseguano ''l'interesse di A2a e dei suoi azionisti'', altrimenti ''non saranno prese in considerazione''. Nelle prossime settimane il dossier Edison tornera' dunque a scaldarsi. Anche perche', superata la tornata amministrativa a Milano, ora A2A torna ad avere uno dei suoi due azionisti di controllo, il Comune del capoluogo lombardo, nel pieno dei suoi poteri. Zuccoli non ha ancora incontrato Giuliano Pisapia per verificare l'orientamento del sindaco su Edison. Ma due delle indicazioni arrivate dalla nuova maggioranza – una holding per le partecipate del Comune e la limitazione della 'tosatura' di A2A attraverso i dividendi – trovano il suo sostegno. ''Piu' risorse finanziare rimangono in societa', piu' risorse ci sono per svilupparla'', ha detto Zuccoli, dopo che gia' in occasione dell'approvazione del bilancio A2A aveva annunciato la revisione al ribasso del pay-out, creando malumori soprattutto a Brescia.

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