Accordo Italia-Svizzera su rientro capitali: aiuto alla voluntary disclosure

Accordo Italia-Svizzera su rientro capitali: aiuto alla voluntary disclosure
Accordo Italia-Svizzera su rientro capitali: aiuto alla voluntary disclosure

ROMA – Accordo Italia-Svizzera, costerà meno riportare i soldi nel nostro Paese. L’accordo arrivato dopo tre anni di trattative tra i due Paesi, quello che prevede che prevede lo scambio di informazioni e una ‘road map’ per i futuri negoziati su Campione d’Italia, blacklist e frontalieri è un passaggio fondamentale per il successo della cosiddetta “voluntary disclosure”, ovvero il l programma del governo per l’emersione dei fondi nascosti all’estero attraverso l’autodenuncia del contribuente-evasore, in cambio di uno sconto. Sconto che però si applica solo alle sanzioni amministrative e penali e non sulle tasse.

Spiega il Corriere della Sera in un pezzo firmato Francesca Basso che l’intesa, facendo di fatto uscire la Svizzera dalla blacklist dei Paesi non trasparenti, aiuterà proprio chi decide di ritrasferire i soldi in Italia:

“Il risultato sarà in molti casi il sostanziale dimezzamento del costo dell’operazione di regolarizzazione — spiega Marco Cerrato, avvocato dello studio Maisto— e rappresenterà quindi un ulteriore incentivo. La voluntary disclosure porterà all’Italia un maggior gettito non solo nell’immediato, perché saranno tassati i rendimenti futuri dei capitali rientrati. Inoltre l’uscita di Berna dalle black list fiscali, facendo venir meno una importante restrizione, costituirà un segnale che molti operatori industriali e finanziari svizzeri coglieranno per avviare o incrementare investimenti in Italia”.

Per chi vuole aderire alla voluntary disclosure c’è tempo  fino al 30 settembre 2015 e l’adesione permetterà di sanare le violazioni commesse fino al 30 settembre scorso. Potranno accedere alla voluntary disclosure sia le persone fisiche sia le società residenti in Italia.

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