Acqua privata e più cara: referendum dimenticato, aumenti del 12,5%

ROMA – Il referendum sull’acqua pubblica non è bastato. L’acqua è sempre più cara e privatizzata. Dal 2009 al 2011 le bollette sono aumentate in media del 12,5 per cento, con Aosta che ha registrato un aumento del 42 per cento, Palermo del 35 percento e Roma del 21 percento. Il costo annuo medio di una bolletta dell’acqua per una famiglia di 3 persone è di 290 euro per 200 metri cubi di acqua. Firenze la città più cara con 503 euro annui, seguita da Genova a 391 euro. Roma si ferma a 237 euro, mentre le città dove l’acqua costa meno sono Napoli con 236 euro e Milano con 129 euro l’anno.

Il voto dei 27 milioni di italiani che hanno detto sì all’acqua pubblica nel referendum del 12 e 13 giugno è stato tradito anche dal decreto sulle liberalizzazioni del governo di Mario Monti. Il decreto vieta infatti agli enti di diritto pubblico di gestire acquedotti e rete, aprendo così nuovamente alle privatizzazioni. L’amministrazione napoletana, l’unica passata dalla Arin spa pubblica all’ente di diritto pubblico Abc Napoli, cioè ente senza obbligo di profitti, sarà penalizzato dalle liberalizzazioni.

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