Via al piano nazionale aeroporti: 18 scali a rischio

ROMA – Dopo due anni di progetti e consultazioni il piano nazionale degli aeroporti è pronto: si tratta di uno dei pochi esempi di pianificazione infrastrutturale e dei trasporti fatti in Italia.

Il piano vorrebbe stimolare degli interventi per evitare che l’offerta rimanga bloccata, come adesso, in molti aeroporti d’Italia. In particolare, sottolinea il Sole 24 Ore, sarebbero a rischio gli scali di Fiumicino, Orio al Serio, catania, Bologna, Firenze e Pisa.

Il piano dovrà anche definire un quadro programmatico degli investimenti e classificare gli scali in base alle loro potenzialità di sviluppo.

Sono stati individuati 42 scali che faranno parte della rete nazionale:  24 di “serie A”, divisi in tre hub intercontinentali (Fiumicino, Malpensa e Venezia), 13 “strategici” (Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Lamezia Terme, Linate, Napoli Capodichino, Palermo, Pisa, Torino) e otto “primari” (Alghero, Brindisi, Ciampino, Olbia, Trapani, Treviso, Trieste e Verona).

Entro il 2030 dovrebbero essere attivati due nuovi scali: quello di Viterbo, in sostituzione di Ciampino, e quello di Grazzanise, in sostituzione di Capodichino.

Ci sono poi gli aeroporti di “serie B”, o “di servizio”, riguardo ai quali non si parla di alcuna chiusura. Sono quelli di Ancona, Aosta, Brescia, Bolzano, Comiso, Crotone, Cuneo, Foggia, Forlì, Lampedusa, Pantelleria, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rimini, Salerno, Taranto, più legati all’ambito locale.

Il piano prevede che entro tre anni venga stabilito quali aeroporti non sono in grado di raggiungere gli adeguati indici di solvibilità, quelli, insomma, che si trovano in cattive acqua economiche. In questi casi dovrà essere valutato l’intervento di capitali privati.

 

 

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