Trasferirsi in Bielorussia: un’idea apparentemente folle nel 2024, con la guerra in Ucraina… Eppure in tanti sembrano accarezzarla.
All’indomani dell’aggressione russa all’Ucraina del febbraio 2022, la Bielorussia ha offerto pieno sostegno alle forze armate di Putin, permettendo ai militari di Mosca di usare il territorio per sferrare vari attacchi. In base a questa alleanza di ferro con il regime putiniano, anche la Bielorussia è oggi un Paese che l’UE considera ostile. Da qui le sanzioni e il congelamento di tutti i rapporti diplomatici, economici e sociali. Anche trasferirsi a Minsk è diventato dunque molto più complicato. Da agosto scorso, come effetto dell’applicazione delle sanzioni UE, sono per esempio scattati dei forti limiti di movimento via auto in entrata e in uscita dal Paese.
Secondo quanto comunicato dall’Unione Europeo, salvo eccezioni concesse dal Governo di Minsk, a partire dal 19 agosto 2024 nessuna autovettura con targa bielorussa o targa UE può uscire dai confini polacchi, lituani e lettoni verso la Bielorussia o entrare nell’UE provenendo dalla Bielorussa.
In verità, i rapporti fra Europa e Bielorussia apparivano precari già da un po’ di anni. Bruxelles non ha mai riconosciuto i risultati delle elezioni presidenziali nel Paese dell’agosto 2020, e ha più volte condannato le votazioni giudicandole come non libere né regolari. In questo senso, Aleksandr Lukashenko è visto come un leader privo di legittimità democratica.
Tanti italiani sognano la Bielorussia: inferno o paradiso?
L’UE si dice anche in allarme per le violazioni dei diritti umani registrate nella Repubblica dell’Est e ha più volte espresso sostegno al diritto democratico del popolo bielorusso promettendo un aiuto di 3 miliardi di euro in caso di elezioni regolari, cioè senza alcuna interferenza esterna. Da più parti si continua a descrivere il Paese come un inferno dittatoriale, dove vige un clima di opprimente oscurantismo e dove la repressione è all’ordine del giorno.
Nonostante questi allarmi, sono molti gli italiani che sembrano attratti dalla Bielorussia, e non solo per questioni di affinità politica con il Governo Lukashenko. Secondo l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, nell’ex Russia Bianca vivono quattrocento persone nate in Italia e con regolare passaporto italiano. La maggior parte di essi si è trasferita lì dopo il 1996, anno in cui Minsk ha firmato con Mosca il patto di fondazione dell’Unione Russia-Bielorussia, un’entità sovranazionale che ha di fatto riavvicinato i due Paesi dopo una crisi decennale.
Ma che cosa piace davvero della Bielorussia? Principalmente gli affitti mensili incredibilmente bassi e il ridotto costo della vita a fronte di un sistema pubblico abbastanza sviluppato. Il Paese, noto per le sue foreste vergini, le imponenti fortificazioni e gli enormi edifici stalinisti, gode per esempio di un ottimo sistema sanitario pubblico e di scuole di eccellenza (il tasso di alfabetizzazione è stimato al 99,6%). La disoccupazione è praticamente assente (il tasso di disoccupazione è del 2% circa). Secondo il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite, il coefficiente di Gini è uno dei più bassi in Europa, e ciò sta a indicare una distribuzione molto omogenea del reddito tra la popolazione.
Quanto costa vivere a Minsk?
Il costo della vita in Bielorussia è molto, molto più basso che in Italia. Un affitto nel centro di Minsk costa in genere meno di 300 euro. Spostandosi dalla Capitale, i prezzi delle locazioni scendono sotto i 100 euro. Anche le bollette sono poco care: la spesa media è di 30 euro mensili a famiglia. Ovviamente si risparmia anche quando si compra: una casa con due stanze costa meno di 20.000 euro.
Nonostante le criticità sottolineate dall’UE, la qualità della vita in Bielorussia appare buona: i tassi di criminalità sono bassissimi, i quartieri vengono descritti come sicuri e i servizi pubblici vengono promossi per la loro funzionalità a fronte di un’imposizione fiscale fissa del 10% sul reddito: la famosa flat tax che piace a Salvini. Poi c’è una tassa del 30% sull’acquisto di valuta estera. Le aziende pagano invece una tassa fissa intorno al 30% sugli utili.
La vita costa poco a Minsk. Il prezzo della benzina si aggira intorno ai 70-65 centesimi, un pacchetto di Marlboro costa un euro, un biglietto del tram 20 centesimi… Per comprare un litro di latte bastano 60 centesimi, una cena per due al ristorante può costare al massimo 20 euro…
Inoltre il Governo bielorusso fornisce incentivi finanziari alle famiglie con più figli, compresi assegni mensili, contributi per gli asili e la scuola e alloggi scontati. Il tutto se si può chiudere un occhio sul freddo terribile, le migliaia di detenuti politici, la discriminazione sessuale e una politica incentrata sulla costante violazione dei diritti umani.