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Affitto, se il proprietario non rinnova puoi rimanere lo stesso: quando il contratto si prolunga in automatico

È una delle tegole che maggiormente affligge coloro che vivono in una casa non propria. Parliamo dell’affitto e di quanto questi possa pesare sul bilancio familiare.

Il contratto d’affitto, poi, non è sempre qualcosa che tutti i padroni di casa vogliono effettuare. Ma quando lo fanno, alla loro scadenza c’è qualcosa che l’affittuario può fare e reclamare per vederselo prolungare. Lo sapevi? Vediamo insieme di cosa si tratta e come è possibile attuare il suo prolungamento.

Affitto: può essere sempre rinnovato?

Quando parliamo di affitto, ci immedesimiamo in tantissimi italiani e non solo che vivono in una casa che non è la loro. L’affitto da pagare ogni mese, le utenze, i canoni di condominio e, non in ultimo, il famoso contratto di affitto. Quando questi scade o sta per scadere, si presenta come una vera mazzata per l’affittuario, perché in caso di non rinnovo, è costretto a trovarsi o a cercarsi un’altra abitazione.

Ma dobbiamo sapere che, anche quando il proprietario non vuole rinnovarlo, il contratto è possibile prolungarlo. Cerchiamo di capire in che modo. L’ordinamento giuridico italiano disciplina con chiarezza le locazioni, garantendo agli inquilini il rinnovo automatico dei contratti degli stessi (3+2 o 4+4) quando questi scadono.

contratto di affitto su tavolo
Affitto casa, cosa succede se non si rinnova – www.blitzquotidiano.it

Il rinnovo è automatico sì, ma sempre a discrezione del padrone di casa e questo è sinonimo di preoccupazione per gli inquilini che, o devono trovarsi un’altra abitazione, oppure firmare il possibile rinnovo ma con, di certo, qualche maggiorazione nel costo dell’affitto. Cosa succede, però, se il proprietario manifesta di non voler rinnovare il contratto?

La risposta è ovvia: l’inquilino deve lasciare la casa. C’è però, la possibilità che si possa continuare a risiedere nell’immobile, anche in assenza di un rinnovo formale da parte del proprietario. Come? Secondo la normativa, il contratto di locazione si rinnova automaticamente alla scadenza, senza bisogno di un accordo esplicito tra le parti. Se non ci sono comunicazioni da parte del proprietario, l’accordo d’affitto è di conseguenza prorogato.

Cosa accade se il proprietario non vuole rinnovare

Ci sono alcuni casi, però, nei quali si può persino proseguire nonostante l’intenzione contraria delle parti, se le comunicazioni siano state effettuate in modo scorretto. Abbiamo detto in precedenza che le modalità di contratto d’affitto sono due: la prima è che, alla fine dei primi 3 anni il contratto si rinnova (3+2), la seconda opzione è alla fine di quattro anni (4+4).

Ad esempio, un affittuario può risiedere nella stessa abitazione per 15 anni con il contratto di 3+2 rinnovato più volte nel corso degli anni. Se non ci sono comunicazioni ufficiali da parte del proprietario, il contratto è rinnovato automaticamente, in modo tale che gli accordi fra le parti restino sempre uguali, anche in materia economica. Se il proprietario, invece, manifesta la volontà di non voler rinnovare il contratto, l’affittuario è comunque legittimato a restare nell’immobile.

Perché? Il proprietario, infatti, è obbligato a dare un preavviso di sei mesi, tramite PEC o raccomandata, al suo affittuario se non ha intenzione di rinnovargli il contratto. Se ciò non avviene nelle modalità indicate, la disdetta del contratto può essere contestata dall’affittuario, o il proprietario deve dimostrare le effettive esigenze (ad esempio, deve andare lui stesso ad abitarci in quell’immobile) che lo hanno portare a rompere il contratto con l’affittuario.

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