Air France-Klm torna in rosso: non punta al controllo di Alitalia

PARIGI – Il gruppo Air France-Klm torna in rosso, chiudendo il 2011 in perdita di 809 milioni di euro (dall'utile netto di 289 milioni del 2010), mette in testa alle priorita' il riassetto strategico e il contenimento del debito, e frena su una possibile acquisizione di Alitalia.

''Non c'e' assolutamente niente di questo tipo in preparazione in questo senso'', ha spiegato l'amministratore delegato Jean-Cyril Spinetta durante la presentazione dei risultati, escludendo la volonta' del vettore franco-olandese di arrivare a una quota di controllo nel capitale dell'ex compagnia di bandiera italiana. La decisione, ha poi spiegato, non puo' essere unilaterale, ma dev'essere condivisa con gli azionisti tricolori: ''Per fare un accordo bisogna essere in due, non c'e' accordo senza convergenza delle parti'', ha affermato, ''non sta a me deciderlo, ma agli investitori italiani, a come vedono il loro futuro, se lo vedono in un mantenimento della situazione attuale o se lo vedono in un passaggio successivo, con un acquisto di Alitalia da parte di Air France-Klm. Se loro optano per questo secondo punto, noi vedremo se sara' possibile procedere''.

Certo, ha sottolineato, la via del consolidamento nel contesto dell'Ue e' a suo parere inevitabile: ''il mercato unico europeo creato nel 1993 implica in tutti i settori l'emergere di leader europei'', argomenta, e le compagnie hanno gia' dato prova della loro propensione a creare soggetti piu' grossi, dalla stessa Air France-Klm a Iag, il nuovo conglomerato in cui si sono unite British Airways e Iberia. Anche per Alitalia, quindi, il futuro e' ''in una partnership mantenuta, e magari anche rafforzata'' con il suo attuale alleato franco-olandese.

D'altra parte, le priorita' strategiche del gruppo Air France-Klm al momento sono altre, legate al maxi-piano di riassetto annunciato a fine 2011 e oggi in via di applicazione. Con un obiettivo preciso: ridurre del 10% i costi unitari per posto passeggero, in modo da compensare l'aumento del prezzo dei carburanti (principale causa del passaggio in rosso dei conti 2011) e altri eventuali fattori negativi congiunturali.

Alla fine del percorso triennale, il gruppo punta a raggiungere una riduzione di 2,5 miliardi di euro del debito, e a riportare sotto quota 2 il rapporto tra indebitamento netto e margine operativo lordo. I primi benefici del piano, secondo le stime ''estremamente prudenti'' della compagnia illustrate da Spinetta, si faranno sentire a partire dal 2/o semestre del 2012, mentre la prima meta' dell'anno dovrebbe concludersi con un risultato operativo negativo.

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