Un incentivo sotto forma di credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute: le domande potranno essere presentate fino al 31 marzo 2025.
Il bonus è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 ma le domande possono essere presentate fino al 31 marzo del 2025. Tale incentivo fu introdotto per la prima volta nel 2018, ed è stato prorogato tre volte, con relative modifiche del tetto massimo di spesa rimborsabile. Non è mai cambiata la percentuale della copertura del finanziamento (sempre pari al 50%), ma la spesa rimborsabile è salita e poi scesa e poi di nuovo risalita. Da un tetto di 500.000 euro si è infatti passati nel 2021 a una spesa massima pari a 200.000 euro.
Poi, con la legge di bilancio per l’anno 2023 (la legge 29 dicembre 2022, n. 197, art. 1 comma 395) la misura è stata prorogata inizialmente fino al 2023 con una modifica delle condizioni e un ritorno alla possibilità di usufruire di un credito d’imposta pari al 50% delle spese di consulenza sostenute, fino a un massimo di 500.000 euro.
A poter sfruttare questo ricco bonus chiamato IPO sono le PMI. In particolare, le piccole e medie imprese che decidono di quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di contesto europeo. L’obiettivo principale del bonus è dunque quello di agevolare le PMI nel processo di quotazione.
“IPO” sta infatti per Initial Public Offering, che in italiano possiamo tradurre come “offerta pubblica iniziale”. Ed è quel processo attraverso cui una società privata offre le sue azioni al pubblico per la prima volta, diventando così una società quotata in borsa. Un passo importante, che consente all’azienda di raccogliere capitali dagli investitori (che possono poi acquistare e vendere le azioni sul mercato pubblico), ma anche costoso e soprattutto rischioso.
Bonus IPO: domande fino al 31 marzo per le PMI che si quotano in borsa
L’incentivo agisce quindi come un sostegno rivolto a quelle realtà che vogliono quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’UE o dello Spazio economico europeo. Tradotto: è possibile ridurre i costi del dispendioso processo e ottenere incentivi reali per poter ottenere un’adeguata consulenza ai fini dell’ingresso nel mercato finanziario.
Per le quotazioni avvenute nell’anno 2024 (con riferimento ai costi di consulenza sostenuti sino al 31 dicembre 2024) è possibile presentare le istanze a partire dal primo ottobre 2024 sino al 31 marzo 2025. In questo modo le PMI che si quotano possono ottenere un credito d’imposta massimo di 500.000 euro. Il decreto Milleproroghe ha confermato lo stanziamento di più di 6 milioni di euro.
Per accedere al credito d’imposta per la quotazione, le piccole o medie imprese devono soddisfare alcuni requisiti fondamentali. Il primo: rientrare nella categoria di micro, piccole o medie imprese. Secondo: non trovarsi in comprovato stato di difficoltà finanziaria. Terzo: avere intenzione di quotarsi e possibilità concrete di poter essere ammessi nel mercato.
È importante non confondere il bonus IPO con il credito d’imposta per la formazione 4.0, che un’iniziativa statale che supporta le PMI nei costi per formare il personale e sviluppare competenze legate alla trasformazione tecnologica e digitale.