Alcoa, è ufficiale: chiude l’impianto di Portovesme. “Non competitivo”

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Agosto 2014 - 00:37 OLTRE 6 MESI FA
Alcoa, è ufficiale: chiude l'impianto di Portovesme. "Non competitivo"

Alcoa, è ufficiale: chiude l’impianto di Portovesme. “Non competitivo”

PORTOVESME – Ora è ufficiale: lo stabilimento Alcoa di Portovesme, fermo da novembre 2012, chiude i battenti. Ad annunciare la decisione è stata la stessa azienda americana che nel polo del Sulcis Iglesiente produceva alluminio primario.

“La chiusura ridurrà la capacita produttiva complessiva di Alcoa di 150.000 tonnellate a 3,6 milioni tonnellate annue – si legge in una nota – L’interruzione della produzione era stata attuata nel 2012 per gli elevati costi di produzione, tra i più alti negli smelter di Alcoa, e delle limitate prospettive di competitività dell’impianto”.

L’annuncio dell’azienda americana è una doccia gelata per i lavoratori che da oltre 110 giorni presidiano il piazzale antistante l’ingresso della fabbrica del Sulcis.

“Le ragioni di fondo che rendevano non competitivo l’impianto di Portovesme – continua l’Alcoa – non sono purtroppo cambiate. Continueremo a rispettare gli impegni assunti con i nostri dipendenti e con gli stakeholder agendo in buona fede come abbiamo sempre fatto”.

L’azienda, “come da impegni presi con governo e sindacati”, garantisce per i dipendenti

“un programma di sostegno finanziario e sociale comprensivo di servizi per l’outplacement e la ricerca di una nuova occupazione”.

La chiusura di Portovesme è coerente con la strategia di Alcoa

“di creare un business nelle commodity competitivo a livello globale e con l’obiettivo di migliorare il proprio posizionamento sulla curva del costo mondiale di produzione dell’alluminio raggiungendo il 38/o percentile entro il 2016”.

I sindacati chiedono un intervento immediato da parte del Governo nazionale.

“Il Governo – dice il segretario regionale della Cisl, Fabio Enne – deve decidersi e dire una volta per tutte se si vuole considerare importante oppure no la produzione di alluminio in Sardegna e in Italia”.

L’esponente della Cisl ricorda che la Glencore, l’altra multinazionale che sta partecipando alla trattativa della cessione della fabbrica, è disponibile a operare nell’alluminio, “ma ha chiesto chiarimenti sulla questione energetica”. L’annuncio non sembra preoccupare però la Regione che da tempo sta seguendo la vertenza.

“Non ha ha alcuna conseguenza sulle trattative per la cessione dello stabilimento” dice il presidente Francesco Pigliaru, che ricorda che la stessa Alcoa sottolinea che saranno mantenuti tutti gli impegni presi con il Governo, con la Regione e i sindacati e che “la comunicazione relativa alla chiusura dello stabilimento era indispensabile ai fini contabili”.

Nei giorni scorsi Pigliaru “aveva acquisito la conferma che questo passaggio non avrà implicazioni sull’impegno relativo alla vendita della fabbrica e, soprattutto, sugli impegni assunti per i lavoratori dello stabilimento sulcitano”.

Dalla Regione anche la conferma di un impegno nella trattativa per “favorire l’acquisto degli impianti di alluminio da parte di un altro soggetto imprenditoriale” e che “si lavora con il massimo sforzo con l’obiettivo di pervenire a un memorandum d’intesa”.

Martedì alle 14 è in programma un incontro tra i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dell’azienda proprio a Portovesme. Era già in calendario, ma adesso dopo l’annuncio-choc potrebbe diventare infuocato.