Alitalia 600 mln da Stato, 3 al giorno. Non dicano mai più "lasciati soli" Alitalia 600 mln da Stato, 3 al giorno. Non dicano mai più "lasciati soli"

Alitalia 600 mln da Stato, 3 al giorno. Non dicano mai più “lasciati soli”

Alitalia 600 mln da Stato, 3 al giorno. Non dicano mai più "lasciati soli"
Alitalia 600 mln da Stato, 3 al giorno. Non dicano mai più “lasciati soli” (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Alitalia prende, incassa, ottiene, usufruisce…usate la parola che più vi aggrada, la sostanza è che lo Stato, la mano pubblica, il pubblico portafoglio, insomma i contribuenti tutti da oggi e per i prossimi sei mesi versano ad Alitalia tre milioni di euro al giorno. In totale 600 milioni di euro.

Dicono sia un prestito e che Alitalia o chi per essa tra sei mesi restituirà il prestito. Più che legittimo nutrire dubbi al riguardo, ancora non sono stati saldati tutti i debiti di quando Alitalia si “rilanciò” otto anni fa, pari manchino all’appello più di mille milioni di allora.

E se Alitalia o che per essa tra sei mesi non restituisce il prestito lo Stato, cioè i contribuenti, si troveranno di fronte alla scelta obbligata di trasformare il credito non pagato in azione della compagnia, quindi diventarne in parte proprietari. Magari dovendo fare un nuovo prestito perché in sei mesi Alitalia non ce l’ha fatta a “rilanciarsi”. Soldi pubblici e non pochi ad Alitalia e possibile ingresso del Tesoro nell’azionariato, se non è nazionalizzazione cosa è?

Già può andare a finire così, proprio così, con un fermo diniego del governo di ogni ipotesi di nazionalizzazione di Alitalia, ipotesi respinta come una zuppa immangiabile e con la somministrazione a assunzione di un pan bagnato di una compagnia pagata con il pubblico denaro.

Oppure, per gli ottimisti, può andare a finire che in questi sei mesi qualcuno compra Alitalia. La compra e riesce a metterla in una rotta aziendale di guadagno o almeno pareggio (oggi perde poco meno di due milioni al giorno) e riesce a mettersi d’accordo con i suoi 12 mila dipendenti.

Come che andrà, una cosa è certa: per sei mesi ogni giorno tre milioni di soldi pubblici ad Alitalia. Quindi una preghiera, un memento di decenza minima ai dipendenti Alitalia quando andranno in televisione, nei talk-show, in corteo o manifestazione sotto ministeri vari: non dicano più, mai più “ci hanno lasciati soli”.

Soli proprio no, sono in compagnia di tre milioni al giorno di soldi di tutti gli italiani. Per ora è questo l’effetto pratico del loro No nel referendum aziendale. E soli peraltro non sono mai stati lasciati negli ultimi trenta anni, hanno avuto la compagnia di 7,5 miliardi, sempre soldi di tutti gli italiani.

Quindi, per favore e decenza, non dicano più, mai più “ci hanno lasciati soli”. I soldi pubblici sono con loro e per qualche ormai incomprensibile ragione è con loro anche il da loro detestato “sistema politico”. Dodicimila lavoratori, più qualche migliaio nell’indotto Alitalia, più famiglie e affini fatto un bacino elettorale di…centomila voti? Il “sistema politico” sembra curarli quei centomila più di quanto non curi i milioni di voti di contribuenti stanchi di far compagnia ad Alitalia con i loro soldi.

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