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Alitalia: 70 euro in meno a 2400 dipendenti per salvarne 630. Si tratta

di Warsamé Dini Casali |4 Giugno 2013 15:19

Alitalia: 70 euro in meno a 2400 dipendenti per salvarne 630. Si tratta

ROMA – Alitalia: 70 euro in meno a 2400 dipendenti per salvare 630 addetti. Sarà di 70 euro al mese il sacrificio chiesto a 2400 lavoratori Alitalia per scongiurare il licenziamento di 630 addetti: la trattativa tra compagnia aerea e sindacati si è interrotta ancora all’ora di pranzo, dopo la maratona notturna. Manca l’accordo, serve altro tempo per poter fare ulteriori verifiche sia sindacali che aziendali sui numeri e sulle risorse interessate. I contratti di solidarietà (meno ore e meno soldi in busta paga per salvare tutti i posti di lavoro) riguardano il personale di terra non operativo, cioè i dipendenti degli uffici.

50 ore mensili in meno, con una riduzione dello stipendio di circa 70 euro mensili: se passa, l’accordo dovrebbe scattare già la prossima settimana, da lunedì 10 giugno, e durerebbe due anni, fino al 9 giugno 2015. Il nuovo amministratore delegato Gabriele del Torchio ha annunciato che sta lavorando al piano triennale che intende presentare entro luglio. La situazione, ha spiegato l’azienda, è infatti “molto delicata” e si richiedono sforzi congiunti da tutte le parti. In quest’ottica, il capoazienda si è già tagliato lo stipendio del 20% e ai dirigenti del 10%. Una delle situazioni particolarmente delicate riguarda i costi.

Alitalia ha chiuso il primo trimestre con un indebitamento finanziario salito a quota 1,023 miliardi ed una liquidità disponibile per 159 milioni comprese le linee di credito; con il rosso a 157 milioni nei primi tre mesi dell’anno la compagnia è arrivata a perdere una media di 1,74 milioni al giorno. Del Torchio lavoro al piano con la squadra di manager della prima linea e con la consulenza di Boston Consulting, lo stesso advisor che collaborò con Intesa Sanpaolo alla stesura del Piano Fenice che portò alla nascita della nuova Alitalia dalle ceneri della vecchia compagnia di bandiera.

Intanto si tratta con le banche creditrici, ed un incontro sarebbe in programma per i prossimi giorni: serve ossigeno, anche sostenere le misure da mettere in campo con il piano di rilancio, che quindi prevede anche di riscadenzare più a lungo termine il debito.

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