Alitalia, Air France vola via. Il piano con Poste: 1000 licenziamenti

Alitalia, Air France vola via. Il piano con Poste: 1000 licenziamenti
Alitalia, Air France vola via. Il piano con Poste: 1000 licenziamenti

ROMA – Alitalia, Air France vola via. Il piano con Poste: 1000 licenziamenti. Si allontanano i francesi da Alitalia sempre più convinti che non convenga più infilarsi nel ginepraio italiano, sempre meno fiduciosi che alla fine una ristrutturazione vera giunga in porto. Se Air-France aspetta garanzie che oggi non vede (le banche parteciperanno o escuteranno i debiti?), l’ad Gabriele Del Torchio e il nuovo partner Poste stanno definendo un loro piano industriale, con i dolorosi tagli al personale contenuti a mille esuberi, prospettiva tutt’altro che rosea ma certo più sostenibile dei 4 mila preventivati da Air France-Klm.

Gli esuberi sarebbero circa 1.000, mentre ad alto rischio ci sarebbero circa 2 mila contratti a termine. Tutto dipenderà dalla capacità di Alitalia di reagire alla crisi, aumentando fatturato e utili in tempi rapidi. Proprio a questo scopo la compagnia ha lanciato ieri un serie di proposte commerciale per attirare nuovi viaggiatori, le famiglie in particolare, con biglietti a prezzi ridotti che partono da 99 euro. (Umberto Mancini, Il messaggero)

Air France-Klm, appunto, sembra decisa a lasciar diluire la propria quota in Alitalia, passando dall’attuale 25%, che ne fa il primo azionista della compagnia italiana, all’11%. Lo scrive il quotidiano francese Les Echos, sposando l’ipotesi che il gruppo franco-olandese non sottoscriva la propria quota dell’aumento di capitale. Ma da Parigi ci si limita a un ‘no comment’. Intanto il Governo italiano, che non ha ancora inviato a Bruxelles nessuna informazione sull’operazione con Poste, ribadisce che questo intervento “è un passo transitorio”.

Alitalia ha appena messo in cassa 130 milioni di euro da banche e soci ma gli istituti di credito restano prudenti sul futuro della compagnia, il cui valore, secondo il quotidiano francese, è sceso a 30 milioni, anche la settimana scorsa l’assemblea ha stimato in 50 milioni il valore della compagnia. In questo contesto – scrive Les Echos – in mancanza di un impegno preciso della compagnia guidata da Gabriele Del Torchio sulla ristrutturazione del debito, Parigi “sembra decisa a diluirsi”.

Accadrebbe, cioè, che Air France decida di non sborsare la propria quota di 75 nell’aumento di capitale da 300 milioni, scendendo così dall’attuale 25% all’11%. Uno scenario, questo, che per i francesi non comporterebbe grandi cambiamenti. Allo scadere del vincolo di ‘lock up’ (il 28 ottobre), il gruppo franco-olandese perderà il proprio diritto di veto e non potrà più opporsi all’ingresso di un investitore straniero, ma a Parigi – scrive Les Echos – restano persuasi che tutti gli operatori esteri potenzialmente interessati (Aeroflot, Etihad, Lufthansa o Air China) abbiano gettato la spugna. Una fonte di Air France, però, non conferma e non fa commenti.

Intanto, a proposito dell’operazione Poste, il vice ministro dell’Economia, Stefano Fassina, spiega che si tratta di “un passo transitorio di una strategia industriale” e si dice “favorevole all’intervento pubblico per aziende che hanno un valore”. Mentre agli inglesi, che con British Airways hanno sollevato il caso davanti alla Ue, Fassina risponde invitandoli a “guardare in casa loro, prima di fare i primi della classe”. A Bruxelles nel frattempo si continua ad attendere chiarimenti sull’operazione: Roma però – hanno fatto capire dalla Commissione Ue – si limiterà a fornire “informazioni”, e non quindi una notifica formale, nonostante i dubbi espressi da Bruxelles sull’operazione che potrebbe rappresentare un aiuto di Stato. Intanto Alitalia non intende rallentare l’attività e punta a rinnovare l’offerta partendo dalla strategia commerciale, con un’attenzione alle famiglie: oggi la compagnia ha infatti inaugurato “una nuova stagione commerciale”, come l’ha definita l’ad Gabriele Del Torchio, con un’offerta interamente dedicata alle famiglie che volano.

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