Alitalia-Etihad, Poste ha detto sì. Su contratto e risparmi resta solo il no Uil

Alitalia-Etihad, Poste ha detto sì. Su contratto e risparmi resta solo il no Uil
Alitalia-Etihad, Poste ha detto sì. Su contratto e risparmi resta solo il no Uil

ROMA – Ok di Poste Italiane all’operazione Alitalia -Etihad, con l’adesione all’equity committment, cioè il nuovo impegno finanziario che verrà chiesto ai soci. Mentre sul contratto nazionale e sull’accordo sui risparmi resta solo il no della Uil Trasorti. Ugl e Usb hanno infine firmato facendo tirare a tutti un sospiro di sollievo, dopo che la Uil aveva paventato il rischio che, con le sole adesioni  di Filt e Fit, non si superasse la soglia del 50% più uno della rappresentanza. Ora sono al 65%.

Il puzzle Alitalia-Etihad si va via via completando. Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, gioisce:

“Passo dopo passo stiamo andando avanti per realizzare l’operazione con Etihad”.

Poste dal canto suo ha dato l’impegno a garantire insieme agli altri soci eventuali perdite superiori al budget 2014 e contenziosi nella old company. L’equity committment, secondo fonti vicine all’operazione, vale 200 milioni di euro e Poste Italiane aderirà per la propria quota del 19,48%.

Intanto venerdì sera si sono recate al ministero dei trasporti le associazioni professionali Anpac, Anpav e Avia, preoccupati soprattutto per le diseguaglianze tra personale di terra e naviganti previsti dal contributo di solidarietà contenuto nell’accordo sui risparmi. Al personale navigante, cui viene tolta la tredicesima, si trova a sborsare complessivamente 25 milioni a fronte di un ritorno per 14 milioni; mentre il personale di terra ne versa 4,5 milioni a fronte di un ritorno per 8 milioni.

Dopo Poste e banche, ha spiegato Lupi, anche la questione sindacale si sta risolvendo:

“L’Ugl è venuta a firmare previo alcune giuste garanzie. Con Ugl e Usb stiamo al 65%, mi auguro che anche la Uil capisca che è importante la rappresentanza, ma è importante anche che ci sia una compagnia di bandiera dove i lavoratori possano essere rappresentati”.

Mentre il sindacato di Luigi Angeletti è rimasto sulle proprie posizioni. Venerdì mattina la sigla di categoria aveva inviato una lettera all’ad di Alitalia Gabriele Del Torchio invitandolo a non attuare gli accordi firmati solo da Filt e Fit perché “illegittimi” e minacciando azioni legali.

Un successivo comunicato del segretario generale della Uilt Claudio Tarlazzi denunciava la nullità degli accordi per la mancanza del 50% più uno della rappresentanza. Un allarme che stava preoccupando anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, intervenuto per augurarsi che “non ci siano difficoltà perché siamo convinti del valore e dell’utilità dell’accordo tra Alitalia ed Etihad”.

Poi il colpo di scena nel pomeriggio con la decisione dell’Usb e dell’Ugl di firmare. “Noi abbiamo fatto delle richieste per salvaguardare certe situazioni che oggi ci sono”, cioè l’inserimento dei lavoratori in mobilità nel bacino e le garanzie per i piloti che andranno a lavorare ad Abu Dhabi, ha spiegato il numero uno del sindacato Giovanni Centrella prima di andare ad apporre la firma e dopo essere stato convocato dall’azienda a Fiumicino.

“Del Torchio ci ha chiesto la firma – ha spiegato -, vuole almeno una parte importante delle sigle sindacali e noi auspichiamo ci sia anche la Uil”.

 

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